SCICLI – Sul nodo sanità il Sindaco torna a fare la voce grossa. La prima volta la sua ‘sfuriata’ non ha avuto l’effetto che lui sperava. Il primo cittadino chiede ancora risposte serie, lo fa dopo che la senatrice Venerina Padua aveva attaccato frontalmente il direttore generale dell’Asp 7 Maurizio Aricò su reparti da completare ed aprire al Busacca.
Il Sindaco Enzo Giannone ribadisce il suo impegno e quello dell’intero consiglio comunale affinchè il nosocomio di Scicli “sia un vero ospedale”. “Se qualche settimana fa-attacca il sindaco- non avevamo escluso la rimozione dei responsabili dei ritardi e delle incurie che penalizzano in maniera non più accettabile l’ospedale “Busacca”, ora lo chiediamo in maniera esplicita. E poiché il sindaco rappresenta tutta la comunità, se non ci saranno a brevissimo risposte significative da parte della direzione dell’ASP, che pure ha assunto impegni ben precisi in tal senso, valuteremo la possibilità di una mobilitazione generale per rivendicare alla città di Scicli quello che è un suo diritto, violato da tanti, troppi anni: il diritto ad una sanità efficiente, efficace e adeguata alle esigenze dei cittadini”.
Le esternazioni del Sindaco sono tutt’altro che soft. “L’ASP di Ragusa deve attivare presso l’ospedale “Busacca”- sottolinea Giannone– tutti i servizi previsti dal Piano sanitario regionale, ridando all’ospedale la sua dignità di presidio ospedaliero in grado di garantire servizi sanitari adeguati ai bisogni dei cittadini e dell’intero territorio”. A dare forza alle dichiarazioni del Sindaco il gruppo di maggioranza in Consiglio comunale che afferma: La salute dei cittadini prima di tutto. Non siamo più disposti ad aspettare oltre. Nei prossimi giorni l’amministrazione ed il consiglio comunale inizieranno a mobilitare la cittadinanza già pronta a scendere in piazza per far sentire la propria voce”.
Ecco cosa prevede il nuovo Piano sanitario regionale per l’Ospedale “Busacca”:
– una unità semplice di Medicina generale con 10 posti letto;
– una unità semplice di Chirurgia generale con 4 posti letto;
– una unità di Lungodegenza con 24 posti letto;
– una unità di Recupero e Riabilitazione funzionale con 34 posti letto;
– un servizio di Anestesia.
Vengono ripristinate quindi le unità di Medicina generale e Chirurgia generale, oltre al servizio di Anestesia. Sempre in base al nuovo Piano, si medicalizza l’ambulanza del primo soccorso, con la presenza a bordo della stessa, appunto, di un medico. Verranno mantenuti tutti gli altri servizi e ambulatori già esistenti, a partire dal servizio di Dialisi. Altri ambulatori potranno essere attivati dall’Azienda, in relazione ai bisogni e alle richieste del territorio.