SCICLI – Brutta avventura per due donne di mezza età e un uomo di circa 70 anni, rimasti bloccati all’interno di un ascensore dell’ospedale Busacca di Scicli. L’episodio è accaduto nel tardo pomeriggio di domenica scorsa, quando le tre persone avevano deciso di utilizzare l’ascensore per raggiungere il reparto RSA (residenza sanitaria assistita) per fare visita ai parenti rivcoverati. Pigiato il tasto relativo al piano di destinazione l’ascensore si è messo in movimento. Appena qualche secondo e la ‘piattaforma sollevatrice’ si è bloccata a metà percorso. In un primo momento si pensava che il sistema si sbloccase autonomamente, cosentendo al montacarichi di ripartire per la destinazione richiesta, ed invece è rimasto inchiodato. E’ stato pigiato ripetutamente il tasto di discesa ed il sistema non ha ricevuto il comando. A questo punto è stato schiacciato il campanello d’allarme e nussuno interveniva o riusciva a rassicurare il terzetto che tutto si sarebbe risolto per il meglio. I minuti passavano ed una delle due donne cominciava a farsi prendere dal panico. E’ partita anche qualche chiamata da uno dei cellulari degli sventurati verso qualche parente che si è attivato senza successo visto che i minuti passavano e l’ascensore teneva intrappolati i ’paseggeri’. E’ stato chiesto l’intervento del tecnico ma non poteva intervenire immediatamente. All’interno la tensione cresceva ed i tre cominciavano ad avvertire la sensazione di soffocamento. Mentre qualcuno all’interno del reparto stava per chiamare i Vigili del Fuoco, finalmente un dipendente dell’Asp con un po’ di fortuna riusciva a sbloccare l’ascensore e far aprire la porta. A quel punto per la donna che aveva avvertito un piccolo malore è stato necessario il trasporto al sottostante pronto soccorso, qui sono state monitorare le sue condizioni di salute. Poco dopo è stata dimessa. Nel reparto di residenza sanitaria assistita, dopo il fuori programma, tutto è tornato alla normalità.
Ospedale Busacca, l’ascensore si blocca per mezz’ora, panico per tre persone
Una donna è stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari