SCICLI – Cosa si nasconde dietro l’incendio dell’Opel del titolare di un’agenzia di pompe funebri di Scicli? E’ l’interrogativo che si pongono tutti in questi giorni. Da subito è apparso chiaro che le fiamme sono di origine dolosa. Accanto alla macchina gli inquirenti, infatti, hanno trovato del liquido infiammabile. Dopo un periodo di calma quello accaduto l’altra notte in via Dolomiti al quartiere Santa Maria La Nova inquieta la comunità. C’è il timore che una mano oscura si muova sottotraccia per incutere una generale paura al territorio. Il titolare dell’agenzia ha ribadito ai carabinieri, che stanno conducendo le indagini, di non avere ricevuto minacce né avvertimenti. I militari dell’arma proseguono nell’attività d’indagine, fino ad oggi non ci sono novità. Tanta è stata la solidarietà espressa dalla città al destinatario dell’atto incendiario. Il movimento politico “Città aperta” ha espresso vicinanza al titolare dell’agenzia di pompe funebri e parla di “atto intimidatorio che oltre al singolo cittadino colpisce anche l’intera comunità”. Il movimento “Città aperta” auspica “che le forze dell’ordine riescano nel più breve tempo possibile a individuare i colpevoli e riportare la serenità tra la cittadinanza che oggi ha ricevuto un duro colpo alla sua immagine e alla sua tenuta democratica”.
Auto in fiamme: la città è indignata, proseguono le indagini
I carabinieri confermano che è stato trovato liquido infiammabile accanto alla macchina