SCICLI – L’accesso secondario alla collina di San Matteo, costituito dalla scalinata che prende il nome dalla chiesetta della Catena, si presenta da pochi giorni perfettamente ripulito dalle erbe infestanti che impedivano persino di distinguere i gradini. Il decorso obliquo del parapetto in pietra che delimita la scalinata costituisce un elemento tipico del paesaggio urbano di Scicli, assai visibile dalla centralissima Piazza Italia. Nonostante ciò, forse a causa di un lungo e tutto sommato inspiegabile abbandono, la scalinata era evidentemente caduta nel dimenticatoio, tanto che menzionarla destò sorpresa fra i presenti ad un incontro che si tenne alcuni mesi addietro presso la Casa delle Culture di via Mazzini, incentrato sul quartiere rupestre di Chiafura.
L’incoraggiamento pubblico proveniente da Il Blog di Scicli, volto a verificare il ripristino della scalinata della Catena quale via di accesso a San Matteo, in attesa della impegnativa sistemazione del percorso principale, fu raccolto dal Club per l’UNESCO e dal Circolo Legambiente Kiafura, tanto che in data 25 marzo scorso fu eseguito un sopralluogo congiunto e il 4 aprile fu protocollata una breve relazione presso il Comune di Scicli che ne riportava i risultati, sottoscritta dai tre sodalizi.
Ha costituito una felice sorpresa notare che, con un lavoro visibilmente ben fatto, sono state recentemente e con accuratezza eliminate le erbe infestanti che ostacolavano seriamente il transito ed è stato risistemato il pietrame dei bassi muretti a secco che verso la parte superiore della scalinata era rovinato sul passaggio. La scala, i gradini, il parapetto e più in generale ogni parte del manufatto appaiono ora agevolmente visibili e, pertanto, sarà possibile valutare le concrete ipotesi di ripristino definitivo, ponendo – si spera – un sollievo sia pure parziale alla grave questione rappresentata dall’accesso principale interdetto.
Si nota con soddisfazione che si è anche provveduto ad eliminare le vetrate dalle porte sia principali che laterali, gravemente lesionate da atti vandalici, per sostituirle – riteniamo – con altri materiali non soggetti a rotture, forse le reti leggere che erano state proposte nella relazione a firma congiunta. È assolutamente necessario, infatti, che venga posto un rimedio alla presenza di volatili prima che possano insozzare le pareti ripristinate con gli ultimi lavori dalla Soprintendenza.
Molti aspetti tecnici dovranno ancora essere presi in considerazione, tuttavia quello che deve essere in questo momento apprezzato senza riserve è il risultato ottenuto mediante una collaborazione formale solo quanto basta, ma concreta, fra sodalizi della città e Municipio, nell’auspicio che la scalinata della Catena, con i necessari aggiustamenti, possa essere presto percorsa in sicurezza dai visitatori.
Circolo Kiafura Legambiente
Alessia Gambuzza