SCICLI -Qualche giorno alla ripresa della vita amministrativa –compresa l’attività d’aula- e torna a salire la tensione dialettica e politica a Scicli. Dopo un paio di settimane di relativa stasi le opposizioni –con una nota firmata da Mario Marino, Rita Trovato, Marianna Buscema ed Enzo Giannone- alzano i toni e accusano di mancanza di democrazia l’amministrazione e la maggioranza che guidano palazzo di città. “ALLA FACCIA DELLA DEMOCRAZIA”, l’espolicativo titolo di una nota dove, sostanzialmente partendo da una legge elettorale che ha imposto la schiacciante maggioranza del Sindaco e di chi lo sostiene rispetto al resto dell’aula, affermano che non c’è dialogo e confronto e chi sta in minoranza è costretto solo a subire. “Avere una maggioranza certa e assoluta non assicura una maggiore assunzione di responsabilità in ossequio a legalità e trasparenza ma, ordinariamente, assicura la ‘blindatura’ di atti, la cui finalità rappresenta solo e soltanto un atteggiamento di ‘arroganza politica’”. Parole da definire ‘forti’ quelle dei consiglieri di opposizione che commentano così l’adunanza del consiglio comunale, convocata dal presidente, Danilo Demaio, “senza la dovuta consultazione – scrivono – della conferenza dei capigruppo”. “Gravissimo atto, a firma del presidente, che inficia l’importanza ed il ruolo di uno degli organi principali del comune e il mandato elettorale dei singoli consiglieri”. Non si può proprio dire che si usi il fioretto per commentare la convocazione del consiglio, da parte delle opposizioni che usano l’aggettivo “inaccettabile” e scrivono di “atto politicamente scorretto, nonché giuridicamente illegittimo”, violando l’articolo 9, comma 5 e l’articolo 10, dello statuto comunale”. Un attacco da fine estate che fa rumore per la virulenza delle parole usate dalle oppopsizioni contro la presidenza del cosniglio comunale di Scicli. “Comportamento lesivo del mandato elettivo di ogni consigliere comunale che va a inficiare l’intero funzionamento dell’organo amministrativo e quindi la tutela della collettività”. A Demaio, le opposizioni chiedono il perché di questa convocazione, omettendo il passaggio in conferenza dei capigruppo e perché non si siano seguiti i passaggi formali e condolidati, sino a ribadire l’accusa di ‘antidemocraticità’. Marino, Buscema, Giannone e Trovato, chiudono in maniera ancora più aspra, ricordando di avere salutato positivamente il ritorno agli organi eletti a guidare la città dopo 18 mesi di commissartiamento ma asserendo che “la democrazia, nella forma è stata ripristinata, ma nella sostanza manca”