SCICLI – Il Circolo Legambiente “Kiafura” in collaborazione con Circolo di Cultura V. Brancati propone un incontro su un tema che riguarda la nostra terra, la nostra salute, l’economia, il tutto condensato nel volume “La vita al tempo del petrolio”. Saranno presenti il prof. Aldo Ferrara Massari, medico, professore dell’Università di Siena e Coordinatore Scientifico della ERGAM (European Research Group on Automotive Medicine), curatore del volume, intervistato dalla prof.ssa Pinella Di Gregorio dell’Università di Catania. Sarà presente anche l’editore Agorà&Co. di Lugano, dott. Antonio Scollo. Di che tratta il libro è presto detto. Ricordate il film “I tre giorni del Condor”? Ebbene, la realtà di questi ultimi decenni ha superato la fantasia cinematografica. Mai come oggi, il petrolio è divenuto egemone della nostra vita. Ormai è impensabile vivere senza elettricità, auto e tutto quel che discende dall’oil energy, come telefonini, computer e climatizzazione. Più specificamente, verranno affrontati due dei tanti aspetti dell’Oil Lifestyle: i danni sulla salute, in parte dovuti ai guasti ambientali del pianeta – al limite dell’irreversibilità – e i condizionamenti sulla geopolitica planetaria. L’uso irrazionale di fossili produce, ogni anno nel mondo, milioni di morti per cambiamenti estremi del clima, progressiva desertificazione e diffusione malarica. Allo smog, per esempio, si attribuiscono 30 mila decessi in Italia e 40 mila in UK, aumento delle allergie e progressivo disfacimento del patrimonio monumentale. Di petrolio dunque si muore, perché produce gas tossici, ma anche perché scatena guerre, come quella asimmetrica dell’ISIS che ha per scenario il triangolo del petrolio, Iraq, Iran, Arabia. Un tourbillon di interessi geopolitici e finanziari che avviluppa il pianeta in una spy story senza fine. La domanda è ineludibile: quali costi per l’ambiente e per la salute abbiamo pagato e paghiamo per l’utilizzo delle fonti energetiche fossili e a fronte di quali benefici? Ne è valsa e ne vale la pena?
Circolo Legambiente “Kiafura”.