RAGUSA – Il programma della lista Fava–Centopassi per la Sicilia è molto chiaro sui beni comuni e sull’acqua: “La pubblicizzazione dell’acqua è un punto strategico, oltre ad essere la sacrosanta applicazione della volontà popolare espressa in un referendum da 27 milioni di italiani (e tra questi dalla stragrande maggioranza dei siciliani).” Tutto ciò deve avvenire attraverso una chiara e determinata politica del futuro governo regionale ma può già cominciare dalle scelte che si fanno nei territori. E su un bene comune come l’acqua non sono possibili giri di parole. La gestione dell’acqua deve essere pubblica, scegliendo per questo la forma dell’azienda speciale o del consorzio tra comuni. Ed è per questo che noi, candidati della lista Fava–Centopassi per la Sicilia in provincia di Ragusa, ci rivolgiamo ai sindaci dei dodici comuni iblei chiedendo loro di prestare la massima attenzione a questo tema, soprattutto in questo momento, nel quale molto forte è il rischio di un commissariamento della Regione nei confronti di quelle Assemblee Territoriali Idriche, composte dai sindaci di tutti i comuni, che non dovessero giungere in tempo all’aggiornamento ed alla successiva adozione del piano d’ambito. Il 18 novembre scadrà, infatti, il termine per questi adempimenti e sapere che ci sono sindaci che non hanno mai partecipato ai lavori, in prima persona o tramite loro delegati, ci preoccupa non poco e ci induce a chiederci cosa sottende tale disinteresse. Le esperienze fallimentari della gestione dell’acqua affidate ai privati sono sotto gli occhi di tutti e in alcune province, alle tariffe alte (in alcuni casi tre volte quelle pagate a Milano) e all’approvvigionamento idrico ogni cinque giorni, si aggiungono anche le inchieste giudiziarie. E nonostante diversi articoli della legge regionale in vigore lo consentissero, il governo Crocetta e i suoi assessori non hanno mai ritenuto opportuno verificare gli adempimenti contrattuali, le conseguenze ambientali e l’atteggiamento vessatorio sui cittadini da parte dei gestori. Così come sono stati fatti scadere i termini consentiti dalla normativa per procedere alla revisione ed eventualmente anche al recesso dalla convenzione con Siciliacque spa. di cui la multinazionale Veolia, assieme ad Enel ed Emit, gestisce il 75% delle quote, mentre soltanto il rimanente 25% è regionale. Pertanto, se non si interverrà diversamente, migliaia di km di condotte, dighe e potabilizzatori resteranno in mano alla multinazionale fino al 2044, con il rischio altissimo di emergenza idrica che la Sicilia sta già vivendo da diverso tempo per la mancata ristrutturazione di dighe e invasi. Ma in questi anni i territori e moltissimi sindaci e consiglieri comunali hanno dimostrato che ci si può opporre a tutto questo, finanche presentando leggi di iniziativa popolare e dei comuni. Per non parlare della battaglia referendaria condotta anche in Sicilia con grande passione e impegno e della successiva vittoria che, oggi, rischia di essere annullata dalle scelte politiche romane e palermitane. E in questa lotta i cittadini della provincia di Ragusa sono stati protagonisti di primo piano e hanno indicato, in maniera inequivocabile, la scelta della gestione pubblica per l’acqua con il risultato che nel 2007, l’allora Ato idrico, ovvero i sindaci dei vari comuni, deliberarono la costituzione di una società pubblica. L’affidamento non è mai avvenuto ma questa condizione consente oggi di muoversi senza l’ingombrante presenza di privati, come accade in altre province, e di procedere, senza tentennamenti, verso la definitiva gestione pubblica. Da parte nostra, qualunque sarà il nostro ruolo in un prossimo futuro, sia che ci si ritrovi in Assemblea Regionale, sia che si prosegua a lavorare sul territorio, non faremo mancare il nostro apporto, la nostra vigilanza e il nostro pungolo alle istituzioni centrali e periferiche sulle decisioni che riguarderanno i beni comuni e, tra questi, in primo luogo, l’acqua.
I candidati della lista Fava-Cento passi per la Sicilia
in provincia di Ragusa
Francesco Aiello
Giovanni Distefano
Resi Iurato
Salvatore Poidomani