SCICLI – Seduta mattutina oggi per il Consiglio comunale, riunitosi alle ore 10 per discutere dei restanti tre punti all’ordine del giorno della seduta consiliare svoltasi lo scorso martedì 10 aprile. Tra questi spiccava il punto riguardante il Piano di Riequilibrio Finanziario pluriennale approvato con i voti della maggioranza. La consigliera Resi Iurato si è astenuta. Hanno votato contro i consiglieri Mario Marino, Enzo Giannone, Marianna Buscema, Rita Trovato e Concetta Morana. Era assente il consigliere del Pd Claudio Caruso. L’opposizione ha votato, invece, favorevolmente il punto relativo al Piano d’intervento dell’area di raccolta ottimale denominata “ARO SCICLI”. Insoddisfatti dell’approvazione del Piano di Riequilibrio i consiglieri di opposizione “costretti a constatare –si legge in una nota– che le fasce più debole della città vengono lasciati soli in nome di una finanza che continua a comandare sulle necessità e i bisogni dei nostri concittadini. Non possiamo continuare a dire – aggiungono i consiglieri di minoranza- che l’operazione è riuscita ma il paziente è morto. Questo è quello che sta accadendo alla città!”.
Di seguito una parte della relazione introduttiva letta in Consiglio dall’assessore al bilancio, Giorgio Vindigni: “Il risanamento del quadro finanziario dell’ente era e rimane una delle priorità programmatiche della Giunta Giannone. Dibattere sugli effetti del piano di riequilibrio, argomento di caratura finanziaria di primo livello, vuol dire parlare e decidere sul futuro della collettività e soprattutto sulla qualità della vita di ogni cittadino. E’ serafico, infatti, che l’adozione di un piano di riequilibrio vuol dire allontanare da un canto soluzioni drastiche come il dissesto, che è da evitare a tutti i costi per l’impatto che avrebbe sulla comunità, e dall’altra ci impone una politica di rigore finanziario che peraltro si muove in un ambito di continuità con la precedente amministrazione che aveva scelto questa soluzione per evitare il peggio. Un’amministrazione responsabile e scrupolosa, nel tutelare gli interessi della collettività, si muove con la consapevolezza che la politica del risanamento vive gli stessi tempi e le stesse modalità della politica dello sviluppo e degli investimenti. Guai a scinderli pensando di concretizzare la prima per poi praticare l’altra. La città deve andare avanti con le sue vocazioni, con il suo patrimonio consolidato che si chiama turismo culturale, agricoltura, operatività delle imprese, sviluppo assennato del territorio, sguardo attento alle politiche giovanili, considerazione dei più fragili e dall’altra guardare alla tenuta dei conti. Con questo piano di riequilibrio non intendiamo dare un giro di vite alla città, ma operare una scelta di responsabilità adesso per non dover pagare conseguenze tragiche nel futuro”.