SCICLI – Nelle ultime settimane, a ridosso delle festività natalizie, nonostante il subentro della nuova ditta di gestione dei rifiuti per l’inadempienza della precedente, siamo di nuovo in una situazione di evidente emergenza rifiuti nel territorio sciclitano. Cassonetti straboccanti nelle borgate e relativa creazione di micro discariche, turni di raccolta differenziata non rispettati in città da parte dell’azienda e decoro urbano minacciato anche da cittadini incivili. L’imbuto che si è venuto a creare è dovuto agli eccessivi conferimenti di rifiuti indifferenziati all’impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) dei rifiuti tal quali di Cava dei Modicani. Ogni Comune della provincia di Ragusa ha una soglia settimanale di rifiuti indifferenziati da conferire a questo impianto e il Comune di Scicli a causa della ancora bassa raccolta differenziata – che paradossalmente tra il mese di ottobre e quello di novembre è addirittura scesa ulteriormente al 18,6% – esaurisce prima degli altri il bonus di conferimento dei rifiuti tal quali. Da qui la chiusura temporanea del cancello dell’impianto di TMB e il conseguente mancato rispetto degli svuotamenti dei cassonetti e del ritiro dei sacchi dell’indifferenziato in tutto il territorio comunale.
“Da questa situazione paradossale -dichiara Alessia Gambuzza, presidente del Circolo Legambiente Kiafura di Scicli- se ne viene fuori con una migliore raccolta differenziata, efficiente nelle frequenze di ritiro da parte dell’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti, che da una parte ridurrebbe la produzione dei rifiuti indifferenziati da inviare all’impianto di trattamento e dall’altra aumenterebbe i flussi di rifiuti a riciclo con una conseguente riduzione dei costi del servizio a carico di chi paga la tariffa sui rifiuti. Per fare una raccolta differenziata seria, come sta avvenendo anche in altri Comuni ragusani, come ad esempio a Giarratana, Monterosso e Chiaramonte Gulfi, oltre che nel resto della Sicilia e in comuni anche più grandi di Scicli come ad Agrigento, il Comune deve imporre all’azienda il rispetto del capitolato d’appalto e pretendere un servizio adeguato al corrispettivo economico che le viene garantito. E per ridurre i costi a carico della collettività dovrebbe controllare e sanzionare i cittadini incivili e le aziende ‘furbe’ che non rispettano le regole e andare a scovare quelli che non pagano la tariffa sui rifiuti che fanno gravare il costo del servizio nelle tasche delle famiglie e delle imprese rispettose della legge. Siamo sicuri che anche a Scicli tutto questo possa essere realizzato nei prossimi mesi come avvenuto in altri territori siciliani caratterizzati da emergenze rifiuti che sembravano impossibili da risolvere. Altrimenti quella in corso sarà ancora una volta la penultima emergenza in attesa della prossima che continuerà a rendere indecoroso il paesaggio sciclitano. È fondamentale il contributo di tutti per risolvere i problemi ancora evidenti, e in questo senso sarà molto utile la riattivazione dell’Osservatorio comunale sui rifiuti a cui il nostro circolo non farà mancare il contributo di idee e proposte come ha fatto, e sta facendo, da quando è nato quasi due anni fa”.