SCICLI – Si è svolta stamani a Donnalucata la cerimonia commemorativa della morte dei carabinieri Vincenzo Garofalo e Antonino Fava, uccisi per mano della ‘Ndrangheta il 18 gennaio del 1994. Tanta riflessione alternatasi a momenti di preghiera e commozione hanno dato vita ad un cerimoniale più emozionante del solito, nell’anno in cui ricorre il 25esimo anniversario della scomparsa dei due carabinieri. La commemorazione, presenziata dal Sindaco di Scicli, Enzo Giannone, dai rappresentanti locali delle forze di Polizia, dai diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale sciclitana, dal padre del caduto Vincenzo Garofalo, da una rappresentanza dei Comandanti di Stazione e militari della Compagnia di Modica e dalle Associazioni combattentistiche e d’Arma del territorio, è stata inizialmente celebrata con una deposizione di due corone d’alloro presso il monumento dedicato alla memoria dei due carabinieri.
Ed è proprio a venticinque anni dalla scomparsa del carabiniere donnalucatese che il Colonnello Federico Reginato, capo dei militari dell’Arma in provincia di Ragusa, ha annuniciato l’avvio della procedura con la quale la caserma dei carabinieri di Donnalucata sarà intitolata alla memoria di Vincenzo Garofalo. Al carabiniere Garofalo è stata anche tributata dal Presidente della Repubblica la massima onorificenza concessa ad un militare, la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Nel corso della cerimonia il colonnello Federico Reginato ha ricordato come a Bologna si sia trovato di fronte l’autore dell’assassinio, reo confesso e collaboratore di giustizia. “Un’esperienza dolorosa –ha detto Reginato–, che ha messo a dura prova il senso del distacco con cui bisogna vivere, da organo inquirente, l’approccio umano con l’autore di un reato”.
Intervenuto nel corso della commemorazione anche il sindaco Enzo Giannone che con commozione ha ricordato quanto vissuto da lui in prima persona nel giorno dell’uccisione dei carabinieri Grafalo e Fava. “Diversi tra voi –ha detto il sindaco Giannone durante il cerimoniale- ricorderanno che nel 1994 ero un giovane assessore a fianco del sindaco Pino Lonatica. Ricordo ancora il viaggio in Calabria, il senso della tragedia che ci pervase. Oggi agli studenti che partecipano a questa cerimonia dico che non vi è altra strada, se non quella della giustizia e delle legalità”.