SCICLI – Nonostante sia ormai trascorsa quasi una settimana dall’annuncio con cui il sindaco, Enzo Giannone, insieme all’assessore ai Tributi, Giorgio Vindigni, ha ufficializzato il raggiungimento dell’accordo con le compagnie petrolifere Eni ed Edison per le attività estrattive a mare, in città si continua a dibattere sull’argomento. Dopo l’intervento dei consiglieri di opposizione, i quali chiedevano all’amministrazione chiarimenti sul corrispettivo derivante dalle trivellazioni, e la successiva replica delle forze di governo, anche il Partito Democratico di Scicli dice la sua.
“Nel ribadire la felicità del Pd di Scicli –si legge nella nota- per le importanti risorse che arriveranno a breve nelle casse del Comune, grazie all’epilogo della controversia con Eni e Edison, vogliamo porre alcune semplici domande alla giunta Giannone”. Tre i punti evidenziati, nel corso del documento (“Conciliazione is not Transazione”, “Congruità della somma” e “Partecipazione e Trasparenza”), sui quali si concentrano le incertezze del neo circolo cittadino, coordinato dal segretario Omar Falla. “Dubbi che –prosegue il Pd- non sono stati chiariti dalla nota di qualche ora fa della ‘maggioranza’, diffusa per rispondere all’opposizione”. Il Partito Democratico inizia dunque a manifestare le sue perplessità: “Perché l’amministrazione parla, ripetutamente, di conciliazione? L’accordo raggiunto con Edison e Eni –afferma il Pd- non è una conciliazione. A norma di legge, per parlare di conciliazione, si sarebbe dovuto attendere che il CTU si esprimesse, invece si è evitato, raggiungendo appunto una transazione, che è cosa diversa. Inoltre –evidenzia nella nota il Pd- essendo gli 11 milioni frutto di una trattativa e non di una conciliazione con determinazione delle somme da parte del CTU, in base a quali criteri la giunta e chi per lei ha ritenuto congrua la somma?”. L’ultima serie di interrogativi sollevati dal Partito Democratico riguarda il “perché il sindaco e gli assessori –si continua a leggere nella nota- non hanno investito della questione il consiglio comunale, aprendo una discussione ampia e democratica tra le diverse forze politiche e civili della città? Perché non avviare un confronto aperto e propositivo con la città su un tema così rilevante? Perché gestire il tutto in modo solitario nelle segrete stanze dei bottoni?”. Il Partito democratico termina il suo intervento affermando che “rispondere a tali interrogativi non sarà una cortesia nei confronti del Pd, ma un atto di necessaria trasparenza nei confronti dei cittadini di Scicli”.