SCICLI – Impiegano poco tempo i quesiti, lanciati nei giorni scorsi dai consiglieri di opposizione, a trovare le relative risposte. A replicare, domanda dopo domanda, ai dubbi espressi dall’opposizione, circa l’incasso degli 11 milioni di euro da parte dell’Ente locale per l’attività di estrazione a mare, le forze di governo. “Finalmente –esordisce il documento congiunto delle liste sostenitrici del sindaco Giannone (Start Scicli, Cittadini per Scicli, Città aperta e Lista Enzo Giannone Sindaco)- i consiglieri di opposizione gioiscono per un obiettivo raggiunto dall’amministrazione comunale, vale a dire aver ottenuto circa 11 milioni di euro relativi a tributi locali dovuti dalle società petrolifere Eni ed Edison al Comune di Scicli. Di questo –prosegue la nota- non possiamo che esserne felici; un generale clima politico disteso aiuta tutti nell’esercizio reciproco delle proprie funzioni”. Le forze di governo passano quindi per prendere in mano i quesiti lanciati dall’opposizione (Forza Italia, PD, Scicli Bene Comune, Movimento 5 Stelle e Laboratorio). “nonostante le risposte –si legge nella nota- sono già state date attraverso la delibera di giunta avente per oggetto l’accordo transattivo. Per semplificargli le cose, rispondiamo alle domande poste, sperando di essere quanto più chiari possibili per evitare ulteriori incomprensioni e fraintendimenti sul risultato storico ottenuto per le casse comunali”.
In dettaglio le risposte delle forze di governo ai quesiti posti dall’opposizione:
“Perché l’Assessore Vindigni parla di 23 milioni invece di una posta in bilancio di 53 milioni di euro?”
“Precisiamo, innanzitutto, che in bilancio sono iscritti 32 mln di euro, determinati dall’importo totale delle imposte dovute più 1/3 del valore delle sanzioni. In origine l’Ufficio Tributi del Comune ha emesso 18 accertamenti per circa 60 milioni di euro, di cui 23 milioni circa per imposta ICI-IMU e TASI dal 2009 al 2015, 35 milioni circa per sanzioni e 1,5 milioni circa per interessi. Alla luce del consolidato orientamento della Corte di Cassazione che ha stabilito che le sanzioni non sono dovute per l’obiettiva incertezza della normativa di riferimento, residuano solo imposte ed interessi. Inoltre la base imponibile è stata rideterminata, alla luce delle osservazioni della controparte, eliminando tutti i valori che non facevano parte dell’impianto produttivo, riducendo l’imposta, comprensiva d’interessi, a circa 11 milioni. In altre parole l’importo di 11 milioni circa corrisponde alla somma effettivamente dovuta dalle società petrolifere al Comune di Scicli sulla base dell’effettivo imponibile.
“Perché si parla di risanamento dell’Ente, lasciando intendere che tutti gli 11 milioni serviranno interamente al pagamento dei debiti?”
“L’Ente ha approvato un piano di riequilibrio oggi in istruzione alla Corte dei Conti, ove è previsto che le relative entrate della Piattaforma Vega saranno utilizzate per sostenere il processo di risanamento dell’Ente nonostante l’equilibrio di bilancio si ottenga con altre risorse. Verrà adottato il principio del buon padre di famiglia, pagando prima tutti i creditori, in modo che il Comune non abbia più debiti”.
“Per lo sviluppo della città cosa rimarrà?”
“L’Amministrazione, coerentemente con quanto previsto nel Piano di riequilibrio per il risanamento dell’Ente, avvierà, contestualmente, tutte le azioni possibili per un miglioramento ed uno sviluppo della città, in linea con il proprio programma elettorale”.
“Se la Giunta Giannone non avesse raggiunto questo accordo, accettando la somma di 11 milioni, ad una settimana dall’udienza conclusiva del contenzioso (22 gennaio 2019), quanto avrebbe potuto incassare il Comune di Scicli, alla luce delle molteplici sentenze già pronunciate a favore dei Comuni interessati in contenziosi analoghi?”
“Si sarebbe ottenuto la stessa somma ma con un notevole aggravio di spese e di tempo per il concreto incasso delle somme (ricordiamo che in 90 giorni le società pagheranno l’interno importo pattuito). Non abbiamo fatto nessuno sconto”.
“Se non fossero arrivati questi soldi la Giunta Giannone come avrebbe risolto il problema del probabile dissesto finanziario visto che ha già amministrato per più di due anni e la situazione finanziaria del comune è ancora gravissima e che non si intravede una soluzione per abbassare le tasse?”
“Dissentiamo sulla gravità della situazione finanziaria, la quale mostra un notevole miglioramento in tutti i suoi indicatori. Per quanto riguarda il raggiungimento dell’equilibrio, il piano prevede l’accensione di mutui (ce ne sono degli anni 70 e 80), oggi possiamo ipotizzare un cambio di strategia meno onerosa per l’Ente”.
“L’Assessore avrebbe potuto dichiarare che ha raggiunto l’obiettivo del programma elettorale?”
“Si, è così. Il pagamento dei debiti pregressi era il primo punto nel nostro programma e l’incasso delle ingenti somme dovute dagli accertamenti sulla piattaforma petrolifera Vega, ci permette di poter affermare che il primo obiettivo è stato raggiunto. L’opposizione infine fa un plauso alla Giunta Giannone, per il carico di responsabilità assuntosi con la firma di questo accordo. La politica è fatta di scelte e delle conseguenti responsabilità che ne derivano, in questi due anni ci stiamo prendendo le nostre, sempre nel massimo rispetto delle leggi, approfondendo, confrontandoci, sempre con la schiena dritta, con l’unico interesse di un miglioramento delle condizioni della città”.