SCICLI – Legambiente: “Goletta Verde è attendibile. Il Comune di Scicli non perda tempo con inutili azioni giudiziarie ma si attivi per fermare le cause dell’inquinamento sul modello di quanto già dichiarato dal Sindaco di Modica”. “I dati di Goletta verde sono attendibili. Non chiediamo un atto di fede ma lo dimostrano i 33 anni di attività sui nostri mari alla ricerca di scarichi abusivi che non è stata mai smentita. Auspichiamo che il comune di Scicli si attivi per intervenire sulle cause dell’inquinamento, tra l’altro abbondantemente noto sul territorio, piuttosto che minacciare inutilmente querele contro la nostra associazione, da sempre respinte nelle aule giudiziarie”. È questo il commento di Mattia Lolli, portavoce della Goletta Verde di Legambiente, dopo le polemiche emerse durante la conferenza stampa organizzata dal Comune di Scicli venerdì 26 luglio. Legambiente respinge totalmente le accuse di allarmismo, di scorrettezza nei confronti del Comune di Scicli e degli enti preposti al controllo delle acque di balneazione emerse durante la conferenza stampa. Legambiente è stata corretta nell’eseguire il campionamento nel territorio di Scicli. Il torrente Modica-Scicli è risultato inquinato, non nel pantano come erroneamente detto in conferenza stampa, ma nella sua foce a mare al momento del campionamento effettuato il giorno 9 luglio dai tecnici del nostro laboratorio mobile, come dimostrano anche le foto. La foce era attiva e scaricava le acque in mare sia nel giorno del campionamento, sia domenica 21 luglio quando è stata fatta la foto con lo striscione “Che vergogna!”. L’associazione è stata corretta nei confronti dell’amministrazione comunale che è stata avvertita del problema emerso con quel campionamento in anticipo rispetto alla comunicazione ufficiale avvenuta lunedì 22 luglio.
Il report di Goletta Verde sul torrente Modica-Scicli è stato infatti anticipato verbalmente all’assessore Ignazio Fiorilla domenica 21 luglio e poi trasmesso il 25 luglio, in via informale e per il tramite di Alessia Gambuzza, presidente del Circolo di Legambiente Kiafura di Scicli, dopo la richiesta esplicita dell’Assessore fatta il 23 luglio per poter eventualmente, a suo dire, apporre il divieto di balneazione. Legambiente è stata corretta anche nei confronti dell’Asp perché non ha mai parlato di balneabilità, tema che compete per legge all’Azienda sanitaria provinciale e al Ministero della Salute. Per ulteriore e inconfutabile chiarezza in merito al lavoro svolto da Goletta Verde e all’obiettivo dei monitoraggi, riportiamo la conclusioni del report di Legambiente, che l’amministrazione di Scicli, prima di indire una fuorviante conferenza stampa dal titolo “Mare di Scicli perfettamente balneabile” avrebbe dovuto quanto meno leggere: “Considerando i risultati del monitoraggio di Goletta Verde che ha rilevato la presenza di inquinamento derivante da scarichi non depurati, si evidenziano le criticità alla foce della fiumara di Modica nel comune di Scicli (Rg). L’attività di Goletta Verde si differenzia da quelle degli enti preposti a definire la balneazione sulla costa e non vuole né dare patenti di balneabilità né sostituirsi a tale responsabilità. Lo scopo e l’obiettivo di Goletta Verde è individuare sul territorio quegli scarichi e canali non depurati che portano criticità di inquinamento al mare, arrecando danni alla salute dei cittadini, dell’ambiente e delle attività economiche sul territorio. Per questi motivi si ritiene opportuno un controllo approfondito da parte degli enti competenti e la messa in opera dei dovuti interventi per la soluzione del problema. Legambiente si rende disponibile a collaborare con le amministrazioni comunali e i soggetti preposti”. “Auspichiamo – conclude Mattia Lolli – il ritorno alla serenità nel dibattito locale sull’inquinamento emerso alla foce del torrente Modica-Scicli. E siamo fiduciosi che l’amministrazione comunale di Scicli segua l’esempio di quella di Modica. Il Sindaco Ignazio Abbate, avendo accolto perfettamente l’input lanciato da Goletta Verde, ha dichiarato di essersi attivato per contattare gli enti preposti al controllo al fine di approfondire i risultati del nostro monitoraggio e poter eventualmente risalire alle cause dell’inquinamento per sanarle. Questo è l’obiettivo del nostro lavoro, che contiamo di veder concretizzato presto anche a Scicli”.