SCICLI – I pescatori e diportisti che operano nel porticciolo di Donnalucata sono “fuori gioco”. Lo scalo di alaggio soffre da tempo del fenomeno dell’insabbiamento e dell’inalgamento. Entro lunedì le imbarcazioni ormeggiate all’interno dello scalo dovranno essere rimosse. C’è un’ordinanza (n.118/2017), emanata il 12 dicembre del 2017, con la quale la Capitaneria di Porto vieta, all’interno del porticciolo, l’accesso, il transito, la sosta e l’ormeggio di natanti. In caso di mancata rimozione del natante è prevista una multa di 229 euro. Sulla precarietà del porticciolo donnalucatese ci sono stati una serie di interventi. Due consiglieri comunali Mario Marino, di Forza Italia, e Concetta Morana, del M5S, sono intervenuti sull’inagibilità del porticciolo.
“La Capitaneria di porto -spiega Mario Marino- sta facendo il proprio dovere. E’ il Comune di Scicli che, pur avendo una draga a sua completa disposizione tutto l’anno, non la utilizza. Al contrario, in modo esemplare, la sfrutta benissimo il comune di Pozzallo che ha sempre il canale d’ingresso del porto piccolo quasi sempre agibile, in sicurezza, soprattutto nei mesi estivi”.
Fin qui Marino, la consigliera Concetta Morana rileva che “l’insabbiamento e l’inalgamento dello scalo di alaggio è una questione atavica a cui nemmeno l’amministrazione Giannone, ad oggi, ha saputo dare risposte concrete. I fondi della legge regionale detta di ‘Santa Lucia’ destinati dalla protezione civile alla messa in sicurezza e rifunzionalizzazione del ‘porticciolo’ si sono assottigliati nel corso degli anni a causa di un contenzioso apertosi dopo la realizzazione del progetto iniziale pagato fior di quattrini. Quel che resta di quella somma iniziale non è sufficiente per iniziare e soprattutto completare i lavori. Insomma, l’ennesima vicenda all’italiana -conclude Morana- dove tutto si può e nulla si fa”.