SCICLI – I Carabinieri della Stazione di Marina di Modica, in collaborazione con i militari della Tenenza di Scicli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Ragusa su richiesta del Pubblico Ministero della locale Procura, Dottor Santo Fornasier. L’indagine, condotta tra il novembre 2018 e febbraio 2019, ha permesso ai carabinieri di disarticolare un gruppo di giovani impegnato, sia a Scicli che a Modica, nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo, tra cui cocaina, hashish e marijuana. Le investigazioni, svolte tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché servizi di osservazione e pedinamento, si sono concentrate su un gruppo di giovani, tra i 20 e i 30 anni, particolarmente attivi sui territori di competenza dei carabinieri della Compagnia di Modica.
E’ nell’ambito delle suddette indagini che i militari dell’Arma hanno individuato Sandrix Vincenzo Musumeci, 21 anni, di Scicli. Il giovane si muoveva nel suo gruppo di conoscenze con grande praticità nel piazzare partite di stupefacente di vario tipo. In particolare, spesso con la collaborazione di un tunisino, M.M. di 29 anni, da anni residente a Scicli, il pusher sciclitano ha piazzato diversi quantitativi di cocaina e marijuana sul mercato anche dei giovanissimi. L’episodio più grave che i carabinieri hanno scoperto si è verificato nel maggio 2018, a danno di un giovane a Scicli, che il Musumeci riteneva essere stato il ladro di alcune piantine di marijuana che l’indagato coltivava. Il Musumeci, dopo diverse intimazioni a consegnargli la somma di 500 euro a titolo di risarcimento per il presunto furto, aveva deciso di farsi “giustizia”. La vittima è stata portata in una cella frigorifera-container, in quel momento spenta, e dopo aver ricevuto numerose minacce di morte, gli è stato avvicinato un cannello di gas acceso al fine di tentare di bruciargli il volto, evento che non si è verificato solo perché la vittima si è coperta il volto con le braccia, riportando ustioni sugli avambracci. Inoltre, il Musumeci aveva colpito il giovane con calci, pugni e schiaffi, e gli aveva intimato di poggiare la mano su un ceppo al fine di mozzargli le dite con un’ascia che brandiva. La scena di terrore si era interrotta solo per l’intervento di alcuni conoscenti della vittima che ne avevano favorito la fuga. Il ragazzo aveva fatto ricorso alle cure del nosocomio modicano, a causa delle lesioni e dei traumi riportati che avevano generato diversi giorni di prognosi. Il Musumeci è stato sottoposto agli arresti domiciliari per tentata estorsione aggravata, per lesioni personali aggravate e detenzione ai fini di spaccio delle droghe già citate, il tunisino M.M. è stato colpito dalla misura dell’obbligo di dimora nella città di residenza. Altri soggetti risultano indagati a piede libero per i reati inerenti agli stupefacenti.