Scicli: scioglimento Consiglio comunale per mafia anno 2015

Il movimento ‘Cittadini per Scicli’ chiede chiarezza sul provvedimento

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SCICLI – Si torna a parlare dello scioglimento del Consiglio comunale per mafia avvenuto nel 2015. I consiglieri comunali Giorgio Vindigni e Licia Mirabella del movimento “Cittadini per Scicli” hanno depositato, per l’inserimento all’ordine del giorno del civico consesso sciclitano, la proposta di un ordine del giorno per conoscere quali iniziative ha intrapreso o intende intraprendere il Sindaco, su indicazione del consiglio comunale, a tutela dell’immagine della città e delle sue istituzioni democratiche sullo scioglimento del civico consesso avvenuto 4 anni fa.

Nella foto i consiglieri comunali Licia Mirabella e Giorgio Vindigni

L’iniziativa dei due rappresentanti di Cittadini per Scicli arriva dopo che “su alcuni organi di informazione -riporta una nota di Cittadini per Scicli- si parla dell’apertura di un dossier alla Commissione Antimafia dell’ARS con audizioni e acquisizioni di documenti e le dichiarazioni rese dal Presidente della Commissione On.le Claudio Fava, che confermano pesanti zone grigie sulla vicenda dello scioglimento per mafia del Comune di Scicli. L’autorevolezza della fonte e la gravità delle questioni poste impongono a tutti il dovere della massima attenzione. Rimane il fatto che, in sedi autorevoli ed istituzionali –prosegue la nota-, vengono sollevati dubbi sulle vicende che portarono allo scioglimento del Consiglio comunale del Comune di Scicli, legate soprattutto alla questione del sistema ciclo dei rifiuti in Sicilia ed agli interessi che si muovevano attorno a quel sistema. Di fronte ad un Presidente della Commissione Antimafia che, certamente, non riferisce sue personali sensazioni e che pubblicamente afferma che sono sospetti gli scioglimenti di Comuni che si opponevano alle discariche (cita oltre a Scicli anche Siculiana), è dovere delle istituzioni locali intervenire pubblicamente per chiedere verità e chiarezza su un atto -conclude la nota- che ha cancellato la volontà popolare espressa con il voto e sospeso la democrazia in città con ricadute negative sulla stessa immagine di Scicli”.

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