“Raccontami una storia” accende i riflettori sui cavalli bardati di Scicli

Il bardatore Massimo Padua ha spiegato ai giovani scout di ‘Scicli 1’ come si realizzano le bardature per la Cavalcata di San Giuseppe

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SCICLI – Anche a Scicli si è tenuta per l’iniziativa “Raccontami una storia”, nell’ambito del progetto “Le forme dell’Identità” che fa parte delle azioni di promozione e valorizzazione del territorio, previste nel più ampio programma di attività dedicato ai Siti Unesco del Sud Est. All’interno della chiesa di San Giuseppe, dove è custodito un esemplare in miniatura di cavallo bardato, c’è stato un incontro tra uno dei bardatori Massimo Padua, il parroco Ignazio La China e un gruppo di giovani scout del gruppo “Scicli 1”. Sono stati raccontati i segreti dell’antica tradizione della “Cavalcata di San Giuseppe” che si svolge ogni anno intorno al 19 marzo.

All’incontro di Scicli era presente Giada Cantamessa che cura e coordina il progetto “Le forme dell’identità”. L’obiettivo dell’iniziativa è raccontare le storie, le tradizioni, i luoghi per mettere le fondamenta alla memoria e rendere partecipi, anche i giovani, dell’importanza della conservazione e trasmissione dei saperi. Massimo Padua ha spiegato le tecniche usate per la preparazione dei cavalli che vengono portati in corteo. Infatti è lunga e impegnativa la fase di preparazione delle bardature dei cavalli. A parteciparvi tantissime persone, che si occupano di intessere migliaia di violaciocche (u bàlucu). Ne vengono fuori dei “quadri” che raffigurato la Sacra Famiglia.

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