SCICLI – E’ di alcuni giorni fa la notizia secondo cui la Regione Sicilia ha deciso di procedere all’esproprio e all’acquisizione al patrimonio pubblico dell’ex Fornace Penna di Sampieri. Per lo ‘stabilimento bruciato’ di contrada Punta Pisciotto si tratta di un importante passo avanti verso la messa in sicurezza e la successiva valorizzazione. Ecco i commenti del sindaco di Scicli, Enzo Giannone e della deputata regionale del M5S, Stefania Campo.
“L’ex Fornace Penna di Scicli verrà espropriata e acquisita al patrimonio della Regione. Continua quindi il percorso voluto dal Sindaco e tracciato con il tavolo della seconda commissione presieduta dalla consigliera Resi Iurato, che ha visto in varie sedute vari attori collaborare, dai deputati nazionali e regionali ai rappresentanti di alcune associazioni culturali e ambientalistiche di Scicli, dalla soprintendenza di Ragusa al governo regionale. Tutti Insieme per ridare alla nostra comunità una vera e propria cattedrale laica sul mare con la sua vocazione naturale ad essere nuovo fulcro di cultura e Bellezza”.
“La Fornace Penna, patrimonio tra i più tutelati e rappresentativi della nostra isola, sarà finalmente salvato dal degrado. Dopo mesi di battaglie istituzionali, al fianco della nostra consigliera comunale Concetta Morana, siamo riusciti ad ottenere che la Regione Siciliana proceda all’esproprio e quindi all’acquisizione tra i beni demaniali, di uno tra i monumenti simbolo dell’archeologia industriale sino a ieri in mano ai privati. La fornace verrà pertanto ristrutturata e aperta al pubblico. Per la messa in sicurezza -spiega Campo- servirà un investimento di 350 mila euro che servirà a restituire alla collettività questo vero e proprio monumento che testimonia il nostro recente passato. Dopo tante e costanti sollecitazioni possiamo ritenerci soddisfatti della decisione assunta di procedere sulla strada dell’esproprio della Fornace. Si tratta di un passo in avanti, decisivo per iniziare a parlare di prospettiva, di reale valorizzazione e di utilizzo per finalità pubbliche e, magari, di attrazione e fruizione turistica”.