Rendiconto finanziario 2018: “A Scicli il nuovo corso si allontana dal giusto corso”

Il movimento politico ‘Cittadini per Scicli’ dopo i dubbi manifestati sulla legittimità dello strumento finanziario ora afferma: “La Corte Costituzionale ci dà ragione”

Nella foto i Consiglieri comunali di 'Cittadini per Scicli' Licia Mirabella e Giorgio Vindigni
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SCICLI – “Cittadini per Scicli” torna a parlare del Rendiconto finanziario 2018, esitato in Consiglio comunale lo scorso 8 gennaio. Il movimento politico, coordinato da Teo Gentile, aveva manifestato dubbi sulla legittimità dello strumento finanziario. Cittadini per Scicli adesso afferma: “La Corte Costituzionale ci dà ragione. Il nostro consigliere Giorgio Vindigni –scrive il movimento- aveva esplicitato in sede consiliare questa problematica in quanto la norma applicata dalla maggioranza del civico consesso era già sottoposta al giudizio di incostituzionalità che oggi è stato sancito in modo netto e chiaro”. CpS continua spiegando che “il Giudice delle leggi ha stabilito –si legge nella nota- il divieto di utilizzare le anticipazioni di liquidità per modificare il risultato di amministrazione e per assicurare nuove forme di copertura giuridica della spesa”. CpS lancia una stoccata alla maggioranza consiliare “Civici e Progressisti” accusandola di aver “intrapreso, per votare ed adottare l’atto, la strada opposta facendo leva su una norma oggi dichiarata costituzionalmente illegittima”. Il movimento politico rappresentato sugli scranni consiliari da Giorgio Vindigni e Licia Mirabella aggiunge: “la sentenza spiega che l’inidoneità delle anticipazioni a rimuovere situazioni di deficit strutturale deriva non solo dal contrasto con l’articolo 119, sesto comma, della Costituzione, ma anche da dati elementari dell’esperienza, secondo cui solo un investimento efficace può assicurare, attraverso positivi effetti sul patrimonio della comunità di riferimento, la compensazione con i debiti che si contraggono attraverso l’assunzione del prestito”. CpS afferma che “la Corte Costituzionale, nel chiarire gli effetti della sentenza sulla gestione contabile degli enti locali che hanno fatto riferimento alle norme illegittime e ai propri disavanzi, ha precisato che ciascun ente rideterminerà correttamente i propri disavanzi e provvederà agli accantonamenti secondo le disposizioni vigenti al tempo di ciascuno dei pregressi esercizi”. Per il movimento CpS “appaiono chiare ed evidenti quali saranno le conseguenze pratiche di una sentenza di questa natura che si porterà con sé il rischio reale –riporta la nota- di una maggiore difficoltà finanziaria da parte dell’ente, a fare fronte agli accantonamenti secondo quanto stabilito dalle norme in vigore”. CpS parla di una riflessione politica amara in quanto “siamo stati Cassandre –spiega nella nota il movimento- rispetto ad un atteggiamento dei gruppi di maggioranza disinvolto, presuntuoso ed arrogante, fondato sulla forza dei nuovi numeriUn bel tocco di umiltà e un atterraggio tra le cose terrene –conclude CpS- sarebbero salutari non solo a chi al momento governa la città ma soprattutto ai cittadini che ne gioverebbero in termini di sicurezza e di affidabilità amministrativa e politica”.

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