SCICLI – La minoranza consiliare mostra i denti. E molto arrabbiata perché la civica assise di giovedì scorso ha bocciato a maggioranza l’ordine del giorno sullo scioglimento del Consiglio comunale nel 2015, “ampiamente condiviso dal Sindaco” precisano i consiglieri di minoranza in un documento. “Il civico consesso -si legge nello stesso documento- sulle parole inquietanti e sorprendenti di un consigliere comunale, ormai note ai media, non ha voluto fare chiarezza”. I sei consiglieri che siedono sugli scranni dell’opposizione mettono nel mirino il presidente del consiglio comunale Danilo Demaio. “Il salto del fosso da parte del presidente del consiglio comunale, Danilo Demaio – affermano i consiglieri di opposizione- e, che esita, in una nota, la pratica ‘scioglimento per mafia’ parlando di ‘un lutto che la città ha elaborato e deve essere superato’, è stupefacente. Il giovane Demaio non intende entrare nel merito del giudizio politico di una vicenda, che deve essere chiarita per sapere e capire se un teorema eversivo deciso altrove stava sul cielo della città e ha deciso tutto per tutti portandosi via le rappresentanze democraticamente elette e la dignità e l’onorabilità di una cittadinanza esposta per mesi al pubblico ludibrio sui media nazionali. E’ un diritto per il cittadino sapere perché tutto ciò è avvenuto? I lutti sono frutto delle tragedie ed è necessario capire chi ha voluto e determinato quella tragedia. I lutti vanno elaborati parlandone e tirando fuori tutte le sensazioni, i fatti e anche le emozioni che li caratterizzano. Se ne prende coscienza, si riconduce tutto sul piano della razionalità ma, i lutti, non saranno mai pienamente superati perché la ferita che lasciano è una ferita che mai potrà rimarginarsi”.
Un’altra stilettata viene lanciata all’indirizzo di Demaio. “Il presidente Demaio nel format ‘volemose tutti bene’ non s’interroga e non svolge sino in fondo il suo ruolo: prende atto di quello che accade in Consiglio in modo insipido e acritico. Il voto contrario all’ordine del giorno mette però un punto fermo su questa vicenda. Si sono mescolati i ruoli e cambiate le facce tra chi nel ‘solco’ del primato della democrazia oggi valuta lo scioglimento come un lutto nei fatti giustificandolo e accogliendolo senza riserve, e chi ancora, come noi, rimane dalla stessa parte del campo perorando le stesse motivazioni e lo stesso obiettivo del 2015, ovvero quello di ricercare le responsabilità prima morali e poi politiche che determinarono lo scioglimento del civico consesso. E’ del tutto evidente che non si esaurisce qui la nostra battaglia che rimane una rivendicazione diverità e giustizia. Metteremo ancora in campo tutte le iniziative possibili -conclude il comunicato della minoranza consiliare- perché piena luce sia fatta su una vicenda che, al di là del lutto, farebbe comodo a non pochi che cadesse nell’oblio e nella dimenticanza generale. Confidiamo nell’operato degli organi preposti a cui esprimiamo la nostra totale disponibilità e collaborazione affinché luce venga fatta”.