PALERMO – “Vi sono casi in cui lo scioglimento di Comuni per mafia sia stato ‘forzato’ per far fuori amministratori che non si sono adattati alla anomalia della gestione dei rifiuti in Sicilia”. Lo ha detto il presidente della Commissione regionale Antimafia, Claudio Fava, che, nel corso di una conferenza stampa, ha citato i casi di Scicli, Racalmuto e Siculiana. “Nel caso di Scicli -ha aggiunto Fava- è stato il tribunale ad affermare che il processo non avrebbe nemmeno dovuto farsi. Sciogliere un Comune -ha sottolineato Fava- talvolta diventava un atto di fede, che partiva da una presunzione di colpevolezza degli amministratori locali. In realtà lo si è fatto per comodità o rispondendo a sollecitazioni di altro tipo, un fatto che sarebbe grave sia sul piano morale che politico. Il risultato è che, caduta l’amministrazione, il privato di turno subentrava nel vuoto amministrativo”. Lo scioglimento dei tre Comuni è al centro della relazione finale sul ciclo dei rifiuti in Sicilia approvata oggi all’umanità dalla commissione antimafia.
“…E’ motivo di preoccupazione per questa Commissione -afferma il documento- il modo in cui si è arrivati allo scioglimento di tre consigli comunali che avevano, tutti, conflitti politici in corso con progetti autorizzativi per impianti privati di smaltimento dei rifiuti. Perplessità che aumentano se si riflette sul fatto che, in tutti e tre i casi presi in esame dalla Commissione, il provvedimento di scioglimento aveva preso le mosse da indagini penali a carico degli amministratori di quei comuni: indagini concluse, sempre, con il proscioglimento o l’assoluzione di quegli amministratori“. La relazione riassume così cosa e’ accaduto: “Un contenzioso in corso di alcune amministrazioni comunali con i proprietari di importanti discariche private; un’indagine penale a carico di quegli amministratori; il conseguente scioglimento per mafia dei comuni; infine, ma a Comune già sciolto, il venir meno del casus belli investigativo che era stato premessa per quello scioglimento, spesso accompagnato (certamente per il comune di Scicli) da una robusta campagna stampa e politica che quell’esito auspicava“. La Commissione denuncia “un uso disinvolto e strumentale delle norme del Testo Unico sugli Enti Locali che disciplinano lo scioglimento dei consigli comunali“. E esprime la “preoccupazione” che “in taluni casi lo scioglimento sia oggettivamente servito a rimuovere, assieme alle amministrazioni comunali, le posizioni contrarie che quelle amministrazioni avevano formalizzato sulla ventilata apertura o sull’ampliamento di piattaforme private per lo smaltimento dei rifiuti“.
Fonte: Agi