SCICLI – La relazione finale dell’Antimafia siciliana, presieduta da Claudio Fava, sul business dei rifiuti e su strane correlazioni con lo scioglimento per mafia del comune di Scicli e di altri comuni siciliani, ha squarciato il velo dei silenzi di alcuni protagonisti dell’epoca. E’ il caso dell’ex sindaco di Scicli, Franco Susino, dimessosi alla vigilia di Natale del 2014, dopo che il prefetto dell’epoca di Ragusa Annunziato Vardè nominò una commissione d’indagine per verificare se l’attività amministrativa dell’Ente fosse stata condizionata dalla mafia. Susino, processato per associazione esterna alla mafia, era stato poi assolto con formula piena dal Tribunale di Ragusa l’11 luglio del 2016. “Dopo quello che ho vissuto -dice l’ex sindaco di Scicli Franco Susino- come uomo, io figlio di un carabiniere, e come politico, almeno, questa relazione finale dell’Antimafia siciliana fa un pò di luce su tutta quella oscura vicenda e soprattutto sull’uso distorto dello scioglimento dei consigli comunali. Ricordo che ogni giorno uno dei tre componenti la commissione d’indagine al Comune di Scicli per verificare se c’erano gli elementi per sciogliere il Consiglio, mi aspettava davanti all’ingresso del Municipio e mi invitava a dimettermi. Io gli chiedevo ‘ma quali sono gli atti irregolari che avete trovato? Io ho la coscienza a posto’. Poi mi ricordo che un giorno disse: ‘lei non ha capito niente, intanto il fango glielo buttiamo, poi si vedrà’. Oggi mi riaffiorano quelle sinistre parole. Il fango è stato buttato ma ora comincia a fare capolino la verità“.
Fonte: ANSA