SCICLI – I processi economici, oggi più che nel passato, sono strettamente interconnessi ed interdipendenti con le tematiche ambientali, sociali, culturali e scientifici del territorio e pertanto necessariamente collocabili all’interno di una visione di insieme nella governance istituzionale. Sembra così più adeguata la denominazione di “Consulta per lo Sviluppo economico autosostenibile e Valorizzazione dei beni ambientali e culturali”, in sostituzione del termine più riduttivo di Consulta per lo sviluppo economico ecosostenibile. Nell’intendere lo Sviluppo economico “Ecosostenibile”, vi sono, da una parte, le posizioni di coloro i quali ritengono che sia sufficiente un maggiore controllo sulle opere dettate da regole esogene e avulse dal contesto della relazione tra natura e cultura dei luoghi, dall’altra le posizioni di chi invece sostiene che, per essere sostenibile, lo sviluppo deve essere proiettato quanto più possibile verso l’autosostenibilità, quest’ultima intesa come individuazione di economie locali che attraverso la riqualificazione dei luoghi e la valorizzazione delle sue caratteristiche peculiari sappiano rivalutare antichi saperi con forme di nuove conoscenze nelle diverse attività presenti sul territorio. Economie locali che devono essere principalmente rispettose del principio della chiusura dei cicli dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia.
Non può esistere ecosostenibilità là dove si è in presenza di una forte pressione di agenti esogeni di cui non si conosce l’impatto su questi cicli. Sotto l’aspetto organizzativo, la Consulta dovrà configurarsi come un laboratorio per un modello di democrazia partecipata, luogo di ricomposizione di conoscenze e di interessi quanto più possibile condivisi e non solo rappresentativi, nonché luogo di promozione di forme di cooperazione e di coesione socio economica e culturale e di proposizione di sistemi economici solidali. Per questi motivi essa non può configurarsi semplicemente come organo consultivo su tematiche specifiche, ma anche come istituto di ricerca che elabora e propone modelli di partecipazione alla gestione dei processi economici e alla vita pubblica della collettività. Quindi deve prevedere una composizione quanto più larga possibile in competenze, in settori, in rappresentatività di fasce sociali, all’interno di un numero di 40 partecipanti, di cui 20 come espressione delle categorie di operatori economici e 20 in rappresentanza di conoscenze ed esperienze maturate sui temi ambientali, culturali e su nuove forme di economie locali. Per ogni rappresentante delle due componenti deve essere previsto un sostituto. Il Coordinamento verrebbe affidato a una personalità riconosciuta per know how culturale, impegno sociale, doti relazionali inclusive e di coinvolgimento, scelta in sede di Consiglio Comunale all’interno di una rosa di nomi condivisi.
Il coordinatore verrebbe collaborato da tre segretari giovani (under 35) eletti dall’Assemblea, possibilmente con competenze in tematiche ambientali e culturali e in ordinamento giuridico economico. Le tre figure costituiscono l’Ufficio di Segreteria che ha compiti organizzativi. Il Coordinatore predispone gli ordini del giorno dell’Assemblea, provvede alla esecuzione delle decisioni prese al suo interno e mantiene i rapporti istituzionali. È facoltà dell’Assemblea cooptare fra i loro rappresentanti, in deroga al numero statutario, cittadini con riconosciute competenze e particolare dedizione alle tematiche ambientali, agro-economiche ed artigianali, turistiche e socioculturali. I singoli componenti dell’Assemblea decadono dall’incarico qualora risultano assenti per più di 3 sedute consecutive. L’Assemblea come luogo laboratorio, si articola in gruppi di studio a loro volta aperti al contributo di altri cittadini. Le adunanze della Assemblea, per la complessità dei compiti assegnati,vengono previste con periodicità bimestrale o comunque, con scadenze flessibili dettate dalle urgenze del caso. Al fine di costruire momenti di crescita socio culturale della collettività e di “consolidamento” del senso di appartenenza alla Comunità , le sedute della Consulta devono essere pubbliche. Le decisioni assembleari vengono prese con la maggioranza dei rappresentanti. I cittadini possono fare pervenire all’Ufficio di Segreteria proposte scritte sui temi posti all’o.d.g.
Il coordinatore cura il buon andamento e l’ordine dei lavori assembleari; in caso di sua assenza o impedimento le funzioni vengono espletate dal più anziano dei segretari. I pareri e le proposte non sono vincolanti per l’Amministrazione comunale, che ha facoltà di riportali negli atti deliberativi. L’assemblea della Consulta può proporre all’amministrazione e al Consiglio comunale di porre nell’Agenda dei lavori proposte ritenute di particolare importanza e di urgente necessità per gli interessi collettivi. I temi di cui si occupa la Consulta sono: tutela e valorizzazione delle risorse naturali; salvaguardia della biodiversità; promozione, informazione ed educazione ambientale; mobilità sostenibile; difesa del territorio; qualità dell’aria, dell‘acqua e risparmio idrico; inquinamento acustico ed elettromagnetico, gestione dei rifiuti, promozione di attività produttive, agricole bio-sostenibili, artigianali e turistiche rispettose della chiusura dei cicli dell’acqua, dell’energia, dei rifiuti; promozione di forme di cooperazione nel campo della produzione e di economie solidali tra protagonisti del luogo e transfrontalieri; gestione, cura e valorizzazione dei beni ambientali e culturali.
Dott. Antonino Nigito