SCICLI – L’atteso via libera del governo alle Regioni è arrivato: il 18 maggio potranno riaprire commercio al dettaglio, bar e ristoranti, estetisti e parrucchieri. Tra giovedì e venerdì, sulla base dei dati del monitoraggio, arriveranno le linee guida per garantire a ogni attività di ripartire nella massima sicurezza e le differenziazioni territoriali a seconda dell’andamento della curva del contagio. In caso di risalita, il governo potrà intervenire per disporre nuove chiusure. Per un po’ basta tavoli imperiali o tavolate di compagnie. Banchetti e buffet saranno banditi. In compenso si potrà parlare con più libertà. Chi avrà locali ampi sarà avvantaggiato su tutti perché spargerà i coperti in tante sale. Tutta colpa – o merito, dipende da come vivremo queste novità – del distanziamento sociale che imporrà le nuove regole dello stare a tavola nelle pizzerie e nei ristoranti. Niente più “tavoli sociali” con tanti posti e niente più “compressione”. Sui tavoli ci sarà spazio, tanto, e ci si siederà lontano da altri avventori. I titolari di pizzerie e ristoranti non tutti sono d’accordo sulle misure da adottare. Sarà una vera e propria avventura per gli operatori del settore già alle prese con una serie di criticità economiche. Al di là delle tecnologie, che la faranno da padrone per ridurre i contatti fra igienizzanti, mascherine e guanti bisognerà industriarsi perché ogni locale mantenga la sua anima e non si trasformi in una sorta di triage all’insegna della doverosa sicurezza. Si spera che tutto sia transitorio. In attesa della riapertura dei locali i ristoratori da lunedì 4 maggio stanno lavorando con l’asporto. Sulla questione delle riaperture abbiamo sentito un ristoratore di Scicli: Bartolomeo Drago del ristorante-pizzeria “A Varcuzza”.
Scicli, dal 18 maggio riaprono bar, ristoranti, parrucchieri e negozi al dettaglio
Intervista a un ristoratore di Donnalucata