SCICLI – Finalmente sono arrivate le tanto attese linee guida ufficiali per gli stabilimenti balneari e per le spiagge libere. Prevedono un’area minima di 10 metri quadri per ombrellone, il divieto di attività ludico-sportive e la sanificazione quotidiana delle attrezzature. Le regioni hanno infatti raggiunto in questi ultimi giorni l’accordo col governo per definire le “Linee di indirizzo per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative”. Il documento ha una pagina dedicata a spiagge e stabilimenti balneari e annulla di fatto le linee guida suggerite nei giorni scorsi da Inail e comitato tecnico-scientifico, che erano state duramente criticate dal Sindacato italiano balneari aderente a Confcommercio e da tutti i rappresentanti degli imprenditori del settore perché eccessivamente restrittive e impossibili da attuare in molte spiagge.
“In questo caso, invece –afferma Giuseppe Puglisi per la segreteria Sib della provincia di Ragusa– le regioni hanno individuato regole sensate che riescono a conciliare il contenimento sanitario con la sopravvivenza economica e lavorativa delle imprese e dei Comuni, ottenendo un grande risultato grazie al lavoro di squadra e allo sforzo di intermediazione in un lungo e difficile negoziato col governo. E’ stato predisposto l’elenco delle misure suggerite per gli stabilimenti balneari, le spiagge attrezzate e le spiagge libere, valide sia per i concessionari privati di spiagge che per gli enti locali responsabili delle aree libere. Sarà predisposta un’adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità. Si promuove, a tal proposito, l’accompagnamento all’ombrellone da parte di personale dello stabilimento adeguatamente preparato (steward di spiaggia) che illustri ai clienti le misure di prevenzione da rispettare. È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale in più punti dell’impianto. Sarà privilegiato l’accesso agli stabilimenti tramite prenotazione e mantenuto l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura maggiore di 37,5 °C. La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso -conclude Puglisi-, saranno favorite le modalità di pagamento elettroniche, eventualmente in fase di prenotazione”. Si punta, inoltre, sulla base delle nuove disposizioni, a riorganizzare gli spazi per garantire l’accesso allo stabilimento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, a eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; quest’ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Se possibile, inoltre, occorre organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita. Assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadri per ogni ombrellone, indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia (per file orizzontali o a rombo). Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 metri. Regolare e frequente pulizia e disinfezione di aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, eccetera, comunque assicurata dopo la chiusura dell’impianto. Le attrezzature come per esempio lettini, sedie a sdraio, ombrelloni, eccetera, vanno disinfettati a ogni cambio di persona o nucleo familiare. In ogni caso la sanificazione deve essere garantita a ogni fine giornata.