SCICLI – Si arricchisce di due appuntamenti la già ampia e variegata programmazione di “Vira” che da luglio anima i giovedì sera a Scicli. La rassegna culturale estiva, promossa dalle attività ristorative e commerciali del centro storico e dalle associazioni Tecne99, SEM, EKOS, si avvia verso la conclusione, proponendo due serate “fuori programma”. Domani alle ore 21.30 a Villa Penna la proiezione del film documentario “Anni Vinti – il biennio rosso negli Iblei” per la regia di Andrea Giannone e la voce narrante di Andrea Tidona, con Enzo Ruta, Rosario Mangiameli, Giuseppe Miccichè e Sebastiano Burgaretta.
“Alla fine della Prima Guerra Mondiale, nel circondario di Modica –scrivono gli organizzatori-, i socialisti organizzano la lotta di migliaia di braccianti analfabeti e poverissimi, ma i signori e i massari organizzano la reazione: ‘l’anni vinti’ in questa parte della Sicilia si aprono con l’uccisione di 21 lavoratori e centinaia di feriti provocati dallo squadrismo fascista. Il film racconta questi episodi e offre testimonianze e spunti di riflessione che saranno oggetto del dibattito in programma a seguire. Per le prenotazioni https://forms.gle/xAReP95VAhtAUKELA”.
L’altro appuntamento, invece, si terrà giovedì 27 agosto alle ore 21.30 al Chiostro del Carmine. Nell’ex Convento del centro storico di Scicli sarà presentato il libro “Si resti arrinesci – per fermare l’emigrazione dalla Sicilia”, un progetto editoriale curato dalla redazione di Antudo.info ed edito da DeriveApprodi Editore. “Emigrazione, voglia di riscatto e progettualità per la Sicilia –spiegano gli organizzatori- i temi principali del libro che vuole essere un chiaro invito a ripensare alla necessità di restare per ugualmente portare avanti la propria attività o idea imprenditoriale. Dunque non più ‘cu nesci arrinesci’, come dice un vecchio proverbio, ma si può riuscire anche restando, rimanendo”.
“Abbiamo voluto ribaltare –dichiarano i curatori del libro – una narrazione che ci vuole costringere a partire. Bisogna ribaltare anche le parole attraverso cui questo messaggio si esprime. E allora ‘Si resti arrinesci’ è diventato il grido di chi, di andarsene, non ne voleva proprio sapere. Se resti, riesci a invertire la rotta. Solo se innanzitutto resti, puoi cambiare veramente le cose. In un mondo che ti spinge a partire, la più forte opposizione secondo noi è restare”.