SCICLI – “Un’occasione perduta”. Questo il commento dei consiglieri di minoranza che avevano chiesto una seduta dedicata al “Piano di riequilibrio finanziario”.
In appena 24 ore si sono tenute due sedute consiliari che non hanno ottenuto il risultato sperato per l’assenza dagli scranni dei consiglieri di maggioranza.
Dopo il rinvio di ieri, stamattina in aula c’erano solo i sei di opposizione: Enzo Giannone, Marianna Buscema, Mario Marino, Licia Mirabella, Giorgio Vindigni e Concetta Morana), numero bastevole per aprire i lavori.
All’appello del presidente del consiglio comunale, Danilo Demaio, non hanno risposto i consiglieri di maggioranza.
“La richiesta di convocazione del Consiglio della minoranza -riporta una loro nota- prende spunto dalla nota della Corte dei Conti, inviata al Collegio contabile comunale, che fa emergere numerose criticità su come l’amministrazione sta attuando quanto previsto dal Piano di Riequilibrio”.
L’intenzione dei consiglieri di opposizione è di “stimolare un dibattito e un confronto su quanto rilevato dal supremo organo contabile siciliano”.
I lavori si sono arenati e aggiornati alle ore 18 del prossimo 29 ottobre.
Non sono mancate le polemiche da parte dell’opposizione per la decisione della maggioranza di non partecipare alla seduta dedicata al “Piano di riequilibrio finanziario”.
I consiglieri di maggioranza hanno inviato in redazione una nota stampa per spiegare la loro posizione sulla seduta.
Nella stessa nota scrivono di non essere disposti ad assistere a “teatrini”.
Di seguito pubblichiamo il documento:
“I cittadini, attraverso l’elezione diretta dei consiglieri comunali partecipano alla vita politico-amministrativa del proprio paese e, pertanto questa Istituzione che esercita una azione di indirizzo e controllo, ha una importante funzione nel nostro ordinamento democratico.
La consapevolezza di questo dovrebbe indurre tutti quelli che ne fanno parte, a ricoprire il proprio ruolo con grande serietà e senso di responsabilità.
Purtroppo, con amarezza, dobbiamo prendere atto che cosi non è, come dimostra il Consiglio Comunale di giorno 7 Settembre, tenutosi su richiesta della minoranza che in questo modo voleva discutere in merito alla nota della Corte dei Conti relativa ad operazioni amministrative riguardanti il piano di riequilibrio finanziario del nostro comune.
Considerato che il Consiglio Comunale si esprime attraverso Deliberazioni, ovvero atti amministrativi, e Mozioni di indirizzo, ovvero atti politici, nella seduta di giorno 7 non poteva essere intrapresa nessuna delle attività istituzionali del Consiglio Comunale.
Risulta evidente come sia stata strumentalizzata a squallidi fini personali, chiaramente in contrasto con la tutela degli interessi della collettività, l’esercizio della legittima prerogativa dei consiglieri comunali di richiedere la convocazione dell’assemblea elettiva.
Questo si è ancorpiù evidenziato nella seduta stessa dove si è assistito ad interventi pretestuosi che avevano come unico obiettivo, peraltro non riuscito, di scaricare su altri responsabilità proprie di chi ha gestito l’assessorato al bilancio negli anni oggetto di approfondimento della Corte dei Conti.
È chiaro che non siamo disponibili ad assistere a “teatrini” di chi, non avendo un ruolo da protagonista, con pause ad effetto e intonazione recitativa pensa di impressionare i consiglieri.
I consiglieri di maggioranza