SCICLI – Sull’onda dell’impegno per fare chiarezza sullo scioglimento per mafia del Consiglio Comunale di Scicli e per contrastare l’insediamento dell’impianto di trattamento dei rifiuti pericolosi di contrada Cuturi si è consolidato nella nostra città un gruppo di lavoro, che ritiene di condividere i valori e le motivazioni all’impegno del movimento politico-culturale “100 Passi”, fondato e guidato dall’on. Claudio Fava, presidente della commissione parlamentare regionale antimafia. Accettando e riconoscendo le diverse appartenenze, l’obiettivo è quello dare vita e continuità a un agire politico nella società che coinvolga forze di sinistra e progressiste, laiche e cattoliche, civiche e ambientaliste”.
In altra occasione il movimento declinerà il suo impegno nel nostro Comune e nel nostro territorio. In questo momento ritiene di dover intervenire su un aspetto di enorme rilievo per il futuro della nostra città, e cioè il progettato insediamento di ben 370 nuovi appartamenti a Donnalucata, in un’area che il PRG aveva destinato a Verde pubblico attrezzato; insediamento di cui l’Amministrazione Comunale sembrerebbe aver proposto l’approvazione ai competenti organi regionali con nota del 30 gennaio 2019.
Come già accaduto con la vicenda ACIF, la questione non ha avuto nessuna pubblicità; ne siamo venuti a conoscenza indirettamente, solo perché la “Commissione tecnica specialistica” regionale, che doveva esprimere il parere in merito alla assoggettabilità dell’iniziativa alla Valutazione Ambientale Strategica (in sigla VAS), ha chiesto al Comune di pubblicare all’Albo pretorio il suo parere, peraltro fortemente critico nei riguardi dell’Amministrazione Comunale.
In atto pertanto, e in attesa di chiarimenti che l’A.C vorrà fornire, le uniche informazioni al riguardo sono quelle che tutti possono leggere nel citato parere.
Con la proposta fatta propria dal Comune di Scicli, l’insediamento abitativo a Donnalucata aumenterebbe del 50% (1475 abitanti), accrescendo fortemente la “pressione antropica” sull’abitato e sui suoi servizi e inserendosi in un mercato delle abitazioni che già nel territorio presenta una grande quantità di offerta di vendita (con conseguente grave svalutazione del patrimonio immobiliare esistente).
L’area “è sottoposta ai vincoli paesaggistici”, scrive la Commissione, “a differenza di quanto afferma il Proponente”. E ancora: “non ne è stata verificata nel RPA [Rapporto Preliminare Ambientale] la capacità di carico indotto dall’insediamento alla rete fognante, alla rete idrica e alla rete stradale”.
Inoltre, l’area interessata dall’intervento ricade parzialmente nel Sito di attenzione “Torrente Currumeli”, nel quale “in relazione alla potenziale pericolosità e rischio” … occorrono “adeguate e approfondite indagini geologiche ed idrogeologiche (come peraltro già richiesto dal Genio Civile di Ragusa in data 12 novembre 2018)”.
Ancora, il Proponente non ha verificato i potenziali effetti della proposta di variante urbanistica sulla Zona Speciale Conservazione (ZSC) Foce Irminio e sul Sito di Interesse Comunitario (SIC) Fondali Foce Irminio, posti entrambi a 1200 metri a Ovest. Questi due importanti luoghi naturali protetti non vengono menzionati, mentre, curiosamente aggiungiamo noi, si citano i siti di Favignana e delle Egadi, ubicati a circa 240 km da Donnalucata.
Non solo. Dal parere si evincerebbe che sono in esame altre 10 varianti (recenti), che trasformano zone che il PRG aveva destinato ad uso pubblico in zone ad uso abitativo privato; e che – propongono gli esperti della commissione – andrebbero esaminate congiuntamente e non una per una, per valutare l’insieme dell’impatto sul territorio.
Fin qui le notizie che possiamo evincere dal parere pubblicato all’albo.
In attesa che l’Amministrazione Comunale informi puntualmente la cittadinanza, a noi sembra doveroso richiamare l’attenzione dei concittadini su almeno quattro aspetti.
1 – Il piano di lottizzazione suddetto prevede un insediamento abitativo che – se ben ricordiamo – da solo supera quello previsto nelle linee guida del nuovo PRG per l’intero territorio comunale. E fa a pugni con la dichiarata volontà di “consumo zero” del suolo.
2 – L’area è contigua al “pozzo Dammusi”, che fornisce l’acqua potabile a Donnalucata e lungo la fascia costiera fino a Sampieri. Poiché il parere della Commissione non ne fa menzione, ci si chiede: l’Amministrazione Comunale, nel trasmettere il progetto lo ha fatto presente? Ed è rispettata la zona di tutela e vincolo intorno al pozzo? Non solo: come è possibile che l’Amministrazione Comunale nel trasmettere la proposta di variante non abbia attenzionato – come sembrerebbe dal parere – le criticità evidenziate dalla Commissione?
3 – Una direttiva stabilita durante il regime commissariale stabiliva di soprassedere sull’esame delle richieste di varianti per scadenza dei vincoli del PRG, in attesa di un esame complessivo che consentisse di valutarne l’impatto d’insieme. Perché la suddetta direttiva è stata disattesa? Al riguardo si fa notare che nel 2019 sono state sottoposte al Consiglio Comunale altre due varianti similari, sia pure di dimensioni molto più ridotte, che, bocciate una prima volta nel gennaio (poco prima dell’invio all’ARTA della pratica in questione) furono poi approvate dopo qualche mese, grazie all’assenza provvidenziale di due consiglieri di minoranza.
4 – L’area in questione è normata nel PRG come “verde pubblico attrezzato” (fonte: il sito del Comune; In realtà la Commissione parla di “verde pubblico”; resta perciò da capire cosa sia stato inviato all’ARTA e cosa abbia controllato l’AC della proposta del privato). Le Norme di Attuazione del PRG al riguardo così si esprimono: “Le aree destinate dal PRG a Verde Pubblico attrezzato sono preordinate all’acquisizione diretta da parte del Comune, secondo le modalità di esproprio delle leggi vigenti in materia. Nel caso di cessione gratuita da parte dei privati è consentito che una parte non superiore al 30% dell’area oggetto di cessione possa essere utilizzata ed anche rimanere in proprietà allo stesso privato per la realizzazione delle attrezzature previste al precedente punto 2… .” Secondo il parere di esperti da noi consultati ne conseguirebbe la tipologia di “vincolo conformativo” non sottoposto a scadenza.
Ciò significherebbe che l’Amministrazione Comunale, nel farsi “procedente” della variante al PRG non era pressata o vincolata da norme giuridiche (che comunque non potrebbero mai giustificare una scelta di tal fatta), ma lo ha fatto per libera scelta. Se l’assunto dovesse trovare conferma potrebbe dedursi una conclamata contraddizione delle politiche urbanistiche dell’AC con la sensibilità oggi fortemente avvertita e pubblicamente dichiarata dalla stessa AC, di non consumare territorio, ma piuttosto di valorizzarlo nel rispetto della sua naturale vocazione.
Pur avendo ricevuto in eredità da chi ha preceduto preziose “linee guida” condivise con i cittadini, quattro anni non sono stati sufficienti a questa Amministrazione per portare a compimento la revisione del Piano Regolatore, strumento essenziale per lo sviluppo della città e per i diritti dei suoi abitanti.
Per il comitato promotore “100 Passi – Scicli”
Il portavoce Giampaolo Schillaci