SCICLI – Dal suo insediamento la giunta Giannone ha cambiato più volte pelle. Addii, ritorni e tentativi di ricongiungimento falliti nelle fila della colazione di governo non hanno reso particolarmente agevole il percorso dell’amministrazione comunale.
Variazioni che a giudizio del Partito Democratico di Scicli non hanno aiutato la città e continuano a non farlo, soprattutto dopo il recente rimpasto della squadra assessoriale. E su questo aspetto che il Pd si sofferma, chiedendo al primo cittadino più chiarezza sul piano politico.
“A poco più di un anno dal suo ingresso in giunta, Articolo Uno -evidenzia il PD– chiude l’esperienza amministrativa e l’assessore Emilia Arrabito rassegna le sue dimissioni, con motivazioni strettamente politiche”.
Il Partito Democratico riporta nel suo documento la principale motivazione che ha spinto Articolo Uno a dare l’addio all’amministrazione Giannone. “Hanno detto chiaramente -afferma il PD- quello che in città è ampiamente visibile a tutti, ovvero che l’azione amministrativa tira a campare ed è praticamente paralizzata”.
Secondo il Pd “l’approvazione del bilancio il 31 dicembre scorso è stato, in ordine di tempo, solo l’ultimo episodio di questa crisi latente e continua, che ha avuto come coda anche la sostituzione del pur valido assessore Ignazio Fiorilla”.
Lo stesso partito rileva come sia cambiato radicalmente il profilo politico con cui Giannone aveva ricevuto il consenso elettorale e ne ripercorre le singole tappe.
“Iniziato come progetto politico civico, -si legge nella nota- il primo cittadino ha imbarcato con sé la candidata a sindaco della coalizione avversaria, Rita Trovato, e il consigliere Claudio Caruso; ha pure perso l’appoggio di importanti componenti progressiste, per diventare un’amministrazione autoreferenziale estranea al il centro sinistra”.
Il PD continua a elencare gli avvenimenti che hanno caratterizzato l’amministrazione Giannone dal suo insediamento ad oggi.
“Dall’elezione del 2016 abbiamo assistito, nell’ordine, alla fuoriuscita di Scicli Bene Comune, all’abbandono con atto politico di Cittadini per Scicli, con le dimissioni dell’assessore Giorgio Vindigni; due tentativi di composizione di un accordo unitario di centrosinistra; il rientro di Scicli Bene Comune e l’ingresso di Articolo 1; il tentativo, fallito, di far rientrare -prosegue il documento- in giunta Cittadini per Scicli e per ultima la fuoriuscita di Articolo 1 con le dimissioni dell’assessore Emilia Arrabito”.
Il Pd striglia l’amministrazione Giannone. “Ci sono questioni decisive da affrontarsi, dall’edilizia e tutela del territorio, al piano di sostegno per le attività commerciali, dalla tassazione che vede Scicli con l’aliquota IMU più alta in provincia, al bilancio cui sono appostate somme (come il nuovo accertamento a carico della piattaforma Vega) del tutto aleatorie”.
“Il Sindaco chiarisca se è in condizione di uscire dalla paralisi politica, e come intende proseguire l’azione amministrativa. Non basteranno, stavolta, i toni stizziti ed irritati al dibattito pubblico. Bisogna partire proprio dal chiarire -dice il PD- le ragioni di questa difficoltà e bisogna farlo in pubblico, nel luogo istituzionale deputato a questo confronto: il Consiglio comunale!”.
“E’ tempo di dare rilancio della città, e l’azione del Partito Democratico -chiude la nota- è volta a costruire l’alternativa politica, con una base ampia ed inclusiva”.