Emergenza rifiuti, “Così non funziona! Se non si fa squadra ognuno per la propria strada”

I sindaci di Scicli, Pozzallo, Chiaramonte Gulfi, Acate e Santa Croce Camerina chiedono garanzie e chiarezza al presidente della SRR ATO 7 Ragusa, Peppe Cassì

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SCICLI – “O si fa squadra oppure ognuno va per la propria strada”. Senza giri di parole i sindaci dei Comuni di Scicli, Pozzallo, Chiaramonte Gulfi, Acate e Santa Croce Camerina manifestano il loro disappunto sulla gestione dell’emergenza rifiuti in provincia.

Enzo Giannone, Roberto Ammatuna, Sebastiano Gurrieri, Giovani Di Natale e Giovanni Barone, chiedendo in coro al presidente della SRR ATO 7 Ragusa (società che regolamenta i servizi di gestione rifiuti), Peppe Cassì, “maggiore chiarezza e correttezza istituzionale”.

La tormentata autorizzazione della riapertura dell’impianto TMB della discarica di Cava dei Modicani, che sembrava vedere tutti e 12 i Comuni della Provincia fare squadra, non riesce ancora a ripartire”, esordiscono in un documento congiunto i cinque sindaci iblei.

Giannone, Ammatuna, Gurrieri, Di Natale e Barone “dopo giorni di incontri, dibattiti e riunioni snervanti” rilevano che “alcuni Comuni, oltre al lavoro di squadra, hanno fatto -con la complicità della Regione- fughe in avanti scorrette ed inaccettabili”.

La chiarezza –proseguono- impone a tutti una disciplina nel lavoro di squadra”, una condizione che è venuta a mancare secondo i cinque sindaci iblei che individuano come “primo responsabile” il presidente Peppe Cassì.

“Nonostante il duro lavoro di questi giorni finalizzato alla riapertura del TMB di Cava dei Modicani, -spiegano- Cassì dovrebbe valutare con attenzione la grave situazione, per permettere di riaprire una fase nuova nella difficile gestione della Società che deve vedere protagonisti tutti i Comuni”.

Giannone, Ammatuna, Gurrieri, Di Natale e Barone rivolgono un invito “pressante” alla Regione affinché si “vigili attentamente nei metodi seguiti a garanzia di tutti i soci, che sono i Comuni della Provincia di Ragusa. Con pari dignità”.

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