SCICLI – “Custode santo della nostra città, veglia su tutti i tuoi figli e abbi cura di noi”. Queste le righe conclusive dell’atto letto dal sindaco Enzo Giannone con cui ha affidato Scicli al suo copatrono San Guglielmo.
Ieri, giorno dei festeggiamenti in onore del Santo, una cerimonia, commovente, intima, raccolta, di preghiera e di meditazione, si è svolta in chiesa Madre. Al termine della Santa Messa, celebrata da don Ignazio La China, il primo cittadino ha preso la parola. Ha ripercorso l’anno di pandemia, affrontano a Scicli, e ringraziato le comunità ecclesiali della città per l’impegno profuso, a sostegno dei tanti che hanno avuto bisogno in questo periodo particolarmente difficile.
Giannone ha poi voluto ringraziare per la vicinanza tutti i sacerdoti di Scicli, che ha citato uno ad uno per nome: dal Vicario don Ignazio, a don Giovanni, don Antonio, don Tonino, don Davide, don Armando, don Giuseppe, fino a don Salvatore, scomparso pochi mesi fa.
“La Chiesa e il Comune –ha detto il Sindaco- insieme nel dolore e nella speranza. Questo il sentimento di condivisione che i parroci di Scicli, tutti, ed io, abbiamo provato in questi mesi di sofferenza e di prova”.
“Sono stati mesi di umana solitudine,-prosegue Giannone- a partire da quella vissuta in occasione della tumulazione della prima vittima del Covid-19, un momento drammatico, a cui neanche i familiari hanno potuto assistere, e arrivando a quella provata di fronte alla necessità dell’assunzione di decisioni drastiche, dopo che 25 bambini di un asilo erano stati colpiti dal virus”.
Il Sindaco, citando il profeta Isaia, ha infine rivolto a tutti l’invito “a percorrere con coraggio e speranza il cammino difficile del momento storico che stiamo vivendo, in una prospettiva di salvezza verso ‘il monte del tempio’, qualunque sia -ha concluso- il senso che si voglia dare a questa prospettiva, credenti e non credenti”.
Di seguito l’atto di affidamento letto dal Sindaco.
“San Guglielmo eremita da Scicli,
rivolgi il tuo sguardo sulla nostra città,
ti chiediamo di mantenerci responsabili del bene comune,
sui passi di Gesù Maestro.
In questo tempo di pandemia,
custodisci particolarmente le famiglie,
i piccoli e gli anziani.
Riscalda i cuori di chi è solo in casa.
Proteggi i più fragili e deboli tra noi.
Difendi gli ammalati e i contagiati.
Sostieni i sanitari che lottano per curare tutti.
Incoraggia chi ha responsabilità per il nostro bene.
Consola chi ha subito la perdita di una persona cara.
Rafforza lo spirito di chi prega con fede.
Illumina la mia coscienza di primo cittadino.
Benedici ogni atto di amore che ci doniamo.
Aiutaci a credere nella forza della Pasqua!
Custode santo della nostra città,
veglia su tutti i tuoi figli e abbi cura di noi. Amen”.