SCICLI – Ha destato curiosità la chiusura di uno dei cancelli secondari dell’ospedale Busacca. Si tratta di quello situato nella parte bassa del nosocomio che consente un accesso agevole all’ambulatorio di Fisioterapia, alla RSA, agli ambulatori, al Cup, al Tichet e all’ufficio prestazioni. La chiusura del varco ha fatto arrabbiare Scicli Bene Comune che non riesce a spiegarsi l’applicazione di una catena con lucchetto.
“A seguito di una emergenza, per più di 10 minuti le persone che in macchina dovevano raggiungere o lasciare alcuni servizi sanitari -spiega SBC-, non hanno potuto farlo, creando così un intasamento in quest’area. Viene spontaneo chiedersi cosa accadrebbe se si verificasse un evento più grave e più duraturo, trovandosi l’ospedale ad avere una sola via di fuga per gli autoveicoli”.
“In un momento in cui si prende consapevolezza della grande importanza della medicina territoriale, della necessità di potenziare i servizi di prossimità per avere una sanità pubblica adeguata alle esigenze dei cittadini e che ne tuteli la salute, -prosegue la nota- assistiamo alle squallide manovre di chi, invece di pensare all’interesse della collettività, opera privilegiando un territorio piuttosto che un altro senza alcun rispetto per la dignità delle persone e del loro diritto ad un sistema sanitario efficiente nei fatti e non solo a parole”.
In maniera ironica Scicli Bene Comune aggiunge: “Nel corso degli anni abbiamo assistito alla chiusura di tutti i reparti, perché questo era quanto previsto dal riordino del sistema sanitario regionale, poi è seguito il depotenziamento dei servizi che a fatica, dopo molte pressioni, erano stati attivati”.
“L’attuale direzione sanitaria -conclude SBC- sembra impegnata a volersi prendere il merito della chiusura del Busacca, al momento si è accontentata di chiudere un cancello”.