Donnalucata “arenata” nel suo porticciolo

Il Partito Democratico: "Interventi tampone inefficaci, occorrono soluzioni definitive per lo scalo di alaggio”

Foto repertorio
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SCICLI – Bussa alle porte la stagione estiva e Donnalucata si ritrova, ancora una volta, “arenata” nel suo porticciolo. Lo scalo di alaggio, dove un tempo ormeggiavano le piccole imbarcazioni della marineria locale, resta ostruito dalla sabbia e dalle alghe che si depositano in modo ciclico sul fondale.

L’impraticabilità della struttura mette a durissima prova i pescatori, costretti ad “emigrare” altrove per svolgere l’attività di pesca, e “oscura” il fascino del vecchio borgo marinaro. Un problema atavico che il Partito Democratico lo definisce con ironia come “Il porto che non va in porto”.

Quello che un tempo era il fiore all’occhiello della borgata, e fonte di sostentamento per le numerose famiglie di pescatori della nostra zona -afferma il PD-, è ora costantemente invaso dalle alghe, che puntualmente si ripresentano già dopo pochi mesi dal dragaggio o dalla loro rimozione.

Il partito espone i principali disagi, segnalati dalle associazioni donnalucatesi, dal circolo nautico e dalla cooperativa pescatori San Giuseppe, provocati dall’inagibilità del porticciolo.

Gli odori nauseabondi causati dalla putrefazione di tonnellate di alghe –spiega il PD- sono percepibili in tutto il territorio e il sito è diventato ricettacolo d’insetti e animali di vario tipo, di muffe e di parassiti. Inoltre la banchina portuale, ricoperta di posidonia, e le basole divelte e mai sistemate, provocano non pochi incidenti giornalieri a mezzi e pedoni, facendo diventare un problema procrastinato da tempo, e nel tempo aggravatosi, una emergenza anche sanitaria.

Nella mente del PD riaffiorano i “numerosi confronti e le promesse ricevute, negli anni, con e da parte di politici assessori e rappresentanti regionali tra i quali, l’ultimo, in ordine di tempo (ottobre 2019) è stato l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Marco Falcone, che ha fatto un sopralluogo nella borgata, organizzato dall’on. Orazio Ragusa, con la presenza del sindaco Enzo Giannone.

L’intervento promesso –prosegue la nota- è stato il dragaggio, che però, rimuove temporaneamente gli effetti e non risolve la questione del costante insabbiamento e crescita di alghe”.

Per il PD “bisogna evitare che la sabbia arrivi nel porto senza poi poterne uscire. La soluzione definitiva e di basso impatto sarebbe la costruzione di un sottile braccio esterno e l’allungamento di quello realizzato in tempi recenti.

Chi continua a farne le spese principalmente è la marineria locale con “intere famiglie donnalucatesi costrette a fronteggiare una crisi economica pesante“. Anche le attività economiche presenti a Donnalucata e l’interno indotto sociale, stando al PD, risentono del porticciolo insabbiato e inalgato, in quanto “penalizzati da uno spettacolo per niente consono e rispettoso della bellezza del paesaggio”.

Il comune di Scicli, da anni, investe decine di migliaia di euro per arginare, senza risolverlo, il problema, in attesa di sfruttare i 3,8 milioni di euro previsti per il completamento del progetto e provenienti da finanziamenti della Protezione Civile”, ha sottolineato il partito che aggiunge: “Il porticciolo è stato inoltre dotato di una draga, mai utilizzata, e parcheggiata nell’area del circolo nautico”.

Secondo il PD occorre “una visione, un progetto di borgata che punti sulla naturale inclinazione di Donnalucata alla pesca e al turismo sostenibile, serve l’immediata e partecipata discussione del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM)”.

Tutti questi fattori derivanti dall’inefficienza di enti, dirigenti, uffici e politici di turno, -conclude- rendono i residenti sfiduciati nei confronti della classe amministrativa, in attesa non più di confronti o risposte, ma di efficaci soluzioni.

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