SCICLI – “Comunque andrà l’udienza e qualunque sarà la sentenza, è presumibile immaginare la solita inutile divisione fra favorevoli e contrari allo stabilimento. La questione non è ‘stabilimento sì, stabilimento no’, ma tutt’altra”.
Il gruppo promotore Cento Passi Scicli guarda oltre il prossimo mercoledì 9 giugno. In quella data, infatti, il Tribunale Amministrativo dovrà pronunciarsi sui ricorsi presentati da Soprintendenza, Demanio marittimo, amministrazione comunale, alcune associazioni e privati cittadini contro alcune presunte irregolarità dello chalet in costruzione sulla spiaggia di ponente a Donnalucata.
CPS è più interessato al cosiddetto Piano Spiagge, un argomento tornato alle luci della ribalta, dopo l’inizio dei lavori per la costruzione del famigerato stabilimento balenare. Il PUDM (Piano utilizzo demanio marittimo) viene accostato a una vicenda che per il gruppo “non ha nulla di normale”. Lo dichiara mentre tiene il dito puntato contro gli amministratori locali, accusati di “comportamento omissivo” che ha “impedito alla cittadinanza di esprimersi” sullo strumento urbanistico relativo all’utilizzo delle aree demaniali.
“Infatti, l’amministrazione comunale –dichiara CPS- dapprima non ha ottemperato ai ripetuti inviti del Demanio di redigere il nuovo Piano, poi ha tenuto nel cassetto quello redatto dal Commissario ad acta, inviato dalla Regione”.
“Così facendo, sul Piano Spiagge non hanno potuto esprimersi né il Consiglio comunale, né la cittadinanza ha potuto avanzare le proprie osservazioni. Nemmeno le borgate marinare hanno potuto fare sentire a propria voce”, ha proseguito Cento Passi Scicli.
Il gruppo aggiunge: “nulla vieta di pensare che, al termine del procedimento ‘normale’ e democratico, il Consiglio e i cittadini avrebbero potuto pronunciarsi a favore di uno stabilimento balneare sulla spiaggia di ponente; ma nulla vieta di pensare che sarebbe potuto accadere il contrario”.
Cento Passi Scicli è certo che “in questo modo è passata la volontà dell’Amministrazione, che ha tenuto in vita artificialmente assistita il vecchio Piano del 2007 e, mentre ciò accadeva, andavano a compimento le domande già pervenute”.
“A Scicli c’è bisogno di normalità -conclude il gruppo-, ovvero di un’amministrazione che agisca per il Bene comune, che faccia esprimere Consiglio e Cittadinanza nei modi prescritti dalle norme, anziché sui social, dove tutto si confonde nel nulla, mentre la man bassa sul territorio e gli interessi di pochi vanno avanti indisturbati”.