SCICLI – Era il 30 settembre 2013 quando tredici migranti morirono nel tentativo di approdare sulla spiaggia di Sampieri. A distanza di otto anni esatti, quel drammatico sbarco è ancora impresso nella memoria della città che rimase sconvolta davanti a quanto accadde.
Il sindaco Enzo Giannone ha ricordato le vittime della tragedia e rivolto un pensiero a quelle persone che oggi sono costrette a fuggire dai loro Paesi d’origine per una vita migliore.
“Così come allora tutta la comunità di Scicli si raccolse in un profondo dolore -scrive il primo cittadino-, oggi abbiamo tutti il dovere di ricordare quell’umanità distrutta, costretta a cercare disperatamente un futuro in un luogo lontano dalle sofferenze e dalla miseria della propria terra”.
“Dobbiamo ricordare quelle donne, quei bambini, quegli uomini morti, carne che si è fatta sangue assumendo su di se il martirio di un mondo pieno di egoismi e di soprusi”, ha proseguito Giannone.
“Ognuno di noi continua ad avere una parte di responsabilità per quelle morti e per quelle che ancora oggi, spesso nel silenzio -conclude il Sindaco-, rendono il Mediterraneo e il Sud del mondo luoghi dove la vita umana vale ben poco, dove un essere umano non viene più considerato persona, ma cosa tra le cose”.
“Il 30 settembre 2013 è un giorno che rimarrà per sempre nella memoria degli sciclitani”. Ad affermarlo sono le associazioni firmatarie del “Patto di Solidarietà Diffusa” di Scicli. Il gruppo chiama la città a stringersi in ricordo delle tredici vittime nei due momenti commemorativi organizzati per questo pomeriggio.
Il primo si terrà, alle ore 17, al cimitero comunale e vi parteciperanno la chiesa metodista, la parrocchia di Sampieri e la comunità islamica di Scicli. Alle ore 18 ci si sposterà al molo di Sampieri dove verranno ricordate anche tutte le persone che continuano a morire in mare e quelle che sono costrette a subire violenze, torture e a dover fuggire dai loro paesi.