SCICLI – (di Salvo di Maria*) Mercoledì 1° dicembre 2021, a seguito del maltempo degli ultimi giorni, ma soprattutto per l’incuria della proprietà e degli Enti preposti alla tutela di uno tra i più interessanti esempi di Archeologia Industriale esistenti, ha subito il crollo di un importante parte della struttura portante del corpo centrale dell’ex Fornace Penna sita nel promontorio di C.da Pisciotto a Sampieri.
Il crollo ha interessato le tre arcate, in pessime condizioni statiche già denunciate in diverse occasioni dalle Associazioni e nel 2014 dalla Soprintendenza con il progetto di messa in sicurezza, presentato all’Assessorato per un finanziamento di €. 250.000.
Le arcate congiungevano il lungo lato della muratura portante a nord con il prospetto sul mare, creando una azione solidale (per quanto possibile) che ancora ne aveva impedito il collasso.
Chiaramente, venendo a mancare l’azione di collegamento tra le due murature portanti, resta molto probabile il rischio di ulteriori ed imminenti crolli, se non si interviene immediatamente.
Detto questo, è importante precisare:
– quanto previsto dall’articolo n°834 del c.c.: “Nessuno può essere privato in tutto o in parte dei beni di sua proprietà se non per causa di pubblico interesse, legalmente dichiarata, e contro il pagamento di una giusta indennità”;
– che l’espropriazione è caratterizzata da un procedimento amministrativo le cui fasi principali sono: una dichiarazione di pubblica utilità, un decreto di esproprio ed il pagamento di una giusta indennità;
– che la Corte Costituzionale ha, in particolare, precisato che quanto dovuto a titolo di indennizzo deve essere un serio ristoro, che sopperisca al sacrificio imposto al privato, e che tale somma non deve essere puramente irrisoria o simbolica.
– dalla recente promessa del Presidente Musumeci che ha dato 8 giorni di tempo alla Soprintendenza per relazionare sullo stato di fatto e di diritto del Bene oggetto di convocazione e che sarà la stessa Regione a finanziare la messa in sicurezza della Fornace;
– dalla Sentenza del T.A.R. Sicilia Palermo Sez. III Sent., 10/05/2007, n. 1339: l’immissione in possesso, presupposti – La immissione in possesso da parte del soggetto espropriante del bene che costituisce oggetto di esproprio può avvenire solo a seguito di un decreto di occupazione d’urgenza previsto dall’art. 22 bis del D.P.R. n. 327/2001 ovvero di un decreto di esproprio previsto dal successivi art. 23;
– dai vincoli:
1- Vincolo di tutela della fascia costiera (L. 431/85);
2- Vincolo paesistico (L. 5553/93); vincolo paesaggistico;
3- Vincolo di immodificabilità dei luoghi (art. 15 L.R. 78/76);
4- Vincolo Bene culturale “Archeologia industriale” (D.D.S. n. 7018/2009);
5- Decreto Assessoriale n. 8410/2009. Carta Reg.le dei luoghi dell’identità della memoria;
– dalla valutazione immobiliare predisposta dal Comune di Scicli con Perizia di stima del 14/10/2019 per un importo di € 534.668,38 (non tanto maggiore di quanto promesso più volte);
– dal Decreto Regionale di Riconoscimento di Pubblica Utilità del 14 settembre 2021;
Premesso ciò, viene da chiedersi:
– perché non è ancora stato fatto l’immissione in possesso di un bene monumentale con più vincoli del Colosseo?;
– su chi ricade la responsabilità del crollo visto il sequestro del 06/05/2016 su disposizione del GIP del Tribunale di Ragusa su richiesta della Procura della Repubblica preventivo dell’ex Fornace Penna per concreto pericolo per la pubblica incolumità contestando i reati di“danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale” e di “omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina” con 21 indagati ed affidando la custodia alla stessa proprietà indagata?
– perché nessuno propone un disegno di Legge Regionale per la messa in sicurezza ed il recupero dell’ex “Fornace Penna” nella Contrada Pisciotto di Scicli Provincia di Ragusa, come ad esempio:
Art. 1 – Il 26 gennaio 2024 l’incendio che ha distrutto l’ex Fornace Penna compie 100 anni, durante i quali la struttura, a causa di mancati interventi, ha subito notevoli danni ma non sono riusciti, anzi, ad annullare la memoria, il valore storico monumentale ed il notevole esempio di Archeologia Industriale che il tempo e le mutazioni gli hanno attribuito.
Art. 2- Al fine di uscire dall’attuale momento di stallo, dal rischio di intervenire troppo tardi e tenuto conto dell’estremo degrado e del disinteresse da parte della proprietà, visto il mancato utilizzo del finanziamento previsto a favore dei proprietari con il D.A. n° 9409/2005 di €. 500.000,00, si prevede una spesa, oltre a quanto previsto nella “Finanziaria dic. 2018 di €. 500.000, nel quinquennio 2019 – 2024 pari ad €. 5.000.000,00 (euro cinquemilioni/00) destinata al completamento dell’acquisizione al patrimonio pubblico, alla messa in sicurezza ed al riuso dell’ex “Fornace Penna” con un futuro polifunzionale, individuando al suo interno una “Cittadella della memoria e della cultura sociale” sfruttando anche gli spazi esterni.
Art. 3 – E’ istituito un Comitato Tecnico scientifico di intesa tra Presidente della Regione, Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa, ex Provincia di Ragusa, Comune di Scicli e Comune di Modica per la definizione delle linee guida di recupero e riuso dell’ex Fornace Penna, suggerimenti ed integrazioni, individuando anche finanziamenti privati e fondi strutturali europei.
Art. 4 – Il Presidente della Regione affiderà agli uffici governativi oppure a liberi professionisti o associati previo concorso pubblico, la progettazione esecutiva delle opere di recupero.
*Architetto