SCICLI – L’attuale sindaco Enzo Giannone non ha ancora sciolto la riserva. Fino all’ultimo spera in un centrosinistra unito. E’ la condizione posta per la sua ricandidatura. Al momento, però l’unione appare lontana.
Da una parte Civici e progressisti, orfana di Start Scicli, dall’altra il cosiddetto “gruppone”. Il Partito Democratico vuole essere la locomotiva, in queste ore le riunioni sono fitte. Il PD, domani impegnato in un’assemblea cittadina, ha una certezza: avere accanto il M5S in questo percorso verso le amministrative di primavera. Il resto è tutto da definire.
Le famose 10 sigle del centrosinistra sono frammentate in almeno due blocchi; cercano tutte di fare sintesi. Il rischio è che, ancora una volta, il centrosinistra vada diviso al voto.
Allo stato attuale il gruppo “Civici e progressisti”, composto da 4 liste (Scicli Bene Comune, Città aperta, Lista Enzo Giannone Sindaco e Laboratorio Scicli), è la casa del sindaco Giannone. La coordinatrice di CeP, Rosaria Severi, all’indomani di una riunione, in una nota stampa parla di certi risultati sul piano amministrativo.
“Risultati tangibili – si legge – sono stati raggiunti, ad esempio nella raccolta differenziata dei rifiuti, che ha portato Scicli dallo 0% a più del 70% o nell’approvazione, da parte della Corte dei Conti, del piano di riequilibrio e nel pagamento di tanti debiti pregressi del Comune o nella crescita delle presenze turistiche o nella realizzazione del piano integrato di Jungi”.
Per Civici e progressisti è ancora necessario altro tempo per “concretizzare” altri risultati. Sul piano politico il gruppo civico sente il dovere di “continuare nell’impegno comune, con una proposta alla città che vuole essere aperta e laica, sempre disponibili al dialogo e al confronto – riporta il documento – con quanti condividono gli stessi nostri valori di riferimento, che sono quelli di un’esperienza civica, democratica e progressista, profondamente radicata nell’identità storica, civile e politica della nostra città”.
Civici e Progressisti spera di incontrare, nei prossimi mesi, altre espressioni politiche e sociali della cultura civica/riformista, “per provare a costruire un percorso comune sempre più largo e inclusivo”. Il gruppo CeP non esclude (ci dice una fonte autorevole al suo interno) un ritorno degli startini, dopo l’abbandono del governo della città e della coalizione.