“Ospedale di comunità e Casa della salute al Busacca? Nessuno credeva a questa opportunità”

Ieri il parlamentare all’Ars Orazio Ragusa ha incontrato nuovamente l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza

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SCICLI – Ospedale di comunità e Casa della salute al Busacca di Scicli? Risponde il parlamentare all’Ars Orazio Ragusa: “Nessuno credeva a questa opportunità, ma a distanza di mesi il percorso si è concretizzato”.

Parole del deputato regionale che suonano come una scommessa vinta, dopo che nel “giugno dello scorso anno, proposi – spiega – la candidatura del nosocomio sciclitano, sfruttando anche le opportunità derivanti dai fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza)”.

Sulle nuove prospettive che si profilano all’orizzonte per il nosocomio sciclitano, l’on. Ragusa si è nuovamente confrontato ieri a Palermo con l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ringraziandolo per aver portato avanti insieme, negli ultimi mesi, questa “opportunità”.

Nella foto un momento dell’incontro di ieri tra l’assessore regionale Ruggero Razza e l’on. Orazio Ragusa

Da subito era stato chiaro – aggiunge il deputato regionale – che il Busacca avesse tutte le caratteristiche per potere essere candidabilea cominciare da una superficie minima di 1100 metri quadrati, passando per i 20 posti letto, oltre alla disponibilità degli spazi per un ambulatorio e tante altre caratteristiche che ne hanno fatto il sito ideale”.

Ragusa precisa che “quanto sarà realizzato deriverà, preferenzialmente, da ristrutturazione o rifunzionalizzazione di strutture già esistenti. E’ previsto che il costo di realizzazione di ciascun ospedale di comunità si aggiri a circa 2,6 milioni di euro”.

Ora, però, dopo che è arrivata la soluzione definitiva per il Busacca, a seguito di anni di battaglie su più fronti, è necessario – afferma Ragusa – che possa essere sviluppato un ragionamento complessivo.

A giudizio dell’onorevole occorre che l’ospedale di Scicli “possa essere debitamente inserito nel sistema sanitario territoriale, nella rete dei servizi, perché l’obiettivo deve anche essere quello di frenare l’accesso ai Pronto soccorso, diventati super affollati e, di fatto, invivibili.

Riteniamo che, grazie a questo passo in avanti compiuto, si possa cominciare a pensare alla Sanità del domani, facendo tesoro – conclude Ragusa – di tutte le esperienze maturate in questo difficile periodo caratterizzato dalla pandemia”.

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