Manutenzione strade Scicli, “Il Sindaco ci pensa proprio ora, che strano!”

La sezione locale del movimento politico “Diventerà Bellissima” commenta con toni duri e a tratti ironici la decisione dell’amministrazione di occuparsi “solo ora” del rifacimento delle strade comunali

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SCICLI – Tempismo sbagliato, alla manutenzione straordinaria delle strade comunali si doveva pensare prima. La sezione locale del movimento politico “Diventerà Bellissima” commenta, con toni duri e a tratti ironici, la decisione dell’amministrazione comunale di occuparsi “solo ora” del rifacimento di diversi assi viari della città e delle borgate.

DB se la prende con il sindaco Enzo Giannone: “dopo cinque anni, si sveglia ricordandosi che i cittadini hanno il diritto di percorrere strade decenti; che i motorini non devono fare lo slalom tra buche e avvallamenti; che i ciclisti non devono rischiare l’osso del collo ogni metro; che chi viene a visitare i nostri lidi di domenica, non deve credere di stare in un posto dimenticato.

Il direttivo cittadino del movimento continua a puntare l’indice contro Giannone. “E così – aggiunge DB – lancia la sua campagna (elettorale?) con il suo programma (elettorale?) di manutenzione straordinaria delle strade. In 5 anni non ha fatto nulla di tale portata. La scusa: certo, la pandemia. Ma soprattutto la scarsissima organizzazione data da una compagine politica incapace”.

Adesso – prosegue la nota -, gli viene l’input, al caro Sindaco. Guarda caso in ‘zona  cesarini’. Ed in un momento che dovrebbe essere fuori dalla sua effettiva Amministrazione”.

La sezione locale del movimento politico ricorda che “il mandato del primo cittadino è scaduto a fine novembre 2021. Oggi siamo ancora sotto la sua gestione per una bizzarra legge che proroga il mandato di 6 mesi per arrivare ad elezioni per aree omogenee”.

Insomma, se avesse finito d’esser Sindaco quando gli toccava, a novembre 2021 – conclude ‘Diventerà Bellissima’ –, non avremmo avuto niente di niente. Oggi, a fine febbraio 2022, abbiamo le promesse. Ah, cchi sinnicu!”.

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