SCICLI – La morsa della pandemia sull’economia sembra allentare. Si comincia a mirare l’orizzonte per la tanta agognata ripresa di uno di settori trainantl, cioè l’agricoltura.
Il consigliere comunale Mario Marino, uno dei candidati alla poltrona di Sindaco alle prossime elezioni comunali, auspica che il comparto agricolo torni ad essere locomotiva.
In un comunicato Marino spiega che l’agricoltura locale ha bisogno di muoversi almeno su quattro assi: ricerca agroalimentare, innovazione, lotta alle distorsioni della filiera e brand “Born in Scicli”.
Il consigliere di opposizione prova a trasmette una sua idea sull’agricoltura del futuro, quella che deve far cambiare passo a tutta la rete della produzione agricola.
“Nei limiti delle competenze comunali, un’amministrazione che guarda al futuro – aggiunge Marino – dovrebbe garantire strumenti e progetti che possano rafforzare la competitività delle nostre aziende agricole sul mercato”.
“Possiamo, come città dal cuore agricolo – suggerisce l’attuale esponente della minoranza consiliare – creare il marchio ‘Born in Scicli’, che consenta ai nostri operatori di essere messi in luce sui mercati ad ogni livello, attraverso protocolli di qualità e di filiera, garantendo origine e standard omogenei delle produzioni locali…”.
Lo stesso Marino parla della necessità di attuare “una svolta culturale, che possa mettere al centro la ricerca e l’innovazione. In questo senso, stiamo già lavorando per un grande ‘Patto per l’innovazione’ (Scicli Centro di Ricerca Agroalimentare), partendo dalle esperienze già in atto con prestigiose università come la Sant’Anna di Pisa”.
“Mettendo in rete progetti di ricerca – afferma ancora Marino –, si può puntare alla creazione del centro ed utilizzare lo scarto di lavorazione per sperimentare l’estrazione del licopene dal pomodoro, in quanto sostanza molto richiesta per uso cosmetico e farmaceutico”.
“Come crediamo di rafforzare la visibilità delle nostre aziende agricole? Oltre al brand ‘Born in Scicli’, attraverso la partecipazione alle tante fiere in Italia ed Europa. Abbiamo già preso contatto – conclude Marino – con alcuni dirigenti dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura per perfezionare un percorso necessario al raggiungimento di questo obbiettivo”.