SCICLI – Finisce nuovamente nel mirino del comitato “Cambiare Scicli” l’amministrazione comunale. Questa volta viene accusata di “aver applicato, dal 2017 fino al 2021, l’aliquota dell’addizionale comunale Irpef nella misura massima dello 0,8%, senza stabilire – riporta un comunicato – un’esenzione per i redditi ai limiti della soglia di povertà”.
A sostegno di questa affermazione, il presidente del gruppo, Giuseppe Implatini, fa un esempio: “una famiglia di due persone, con un reddito di pensione di 900 euro al mese, viene trattenuta dal Comune di Scicli l’addizionale Irpef nella misura di 100 euro l’anno”.
Implatini è convinto che “questa amministrazione avesse e abbia la facoltà di introdurre un’esenzione per i redditi fino a 15 mila euro, in modo da evitare di colpire le famiglie in difficoltà economica (art. 1, comma 3 bis, del D. Lgs. 360/1998)”.
“Pertanto, dal 2017 al 2021, queste famiglie – afferma il presidente di CS – hanno dovuto sborsare un importo di 500 euro attraverso la ritenuta alla fonte, in quanto tale soglia di esenzione non è stata mai introdotta”, nonostante il comitato da parte sua abbia “ripetutamente spinto affinché venisse applicata”.
Il movimento si concentra sull’anno in corso, proponendo “l’introduzione di un’esenzione per i redditi fino a 15 mila euro, da approvare con delibera di consiglio entro il 31 maggio, vale a dire entro il termine di approvazione del bilancio di previsione 2022. Va sottolineato, inoltre, che detta delibera potrà essere proposta anche da ciascun Consigliere comunale”.
Cambiare Scicli valuta infine come opportuna la “modifica radicale dell’attuale sistema di tassazione, sopprimendo tutte quelle forme di prelievo fiscale – conclude Implatini – che gravano soprattutto sulle famiglie a basso reddito”.