SCICLI – Il Vicariato di Scicli pare essere inamovibile. Al momento nessun “ripensamento” sulla scelta di annullare la festa del Gioia. Uno spiraglio, comunque, è stato lasciato aperto dai parroci, pronti a prendere in considerazione piccole variazioni se la situazione epidemiologica e/o il conflitto in Ucraina facessero registrare dei miglioramenti in queste settimane.
In città la polemica non accenna a placarsi, anzi, al contrario, si acuisce man mano che ci si avvicina alla fine dello stato d’emergenza Covid (previsto il primo aprile), ritenuto da tanti il motivo per cui è arrivato il momento di trascorrere una Pasqua diversa. Inoltre, c’è anche chi fa leva sul “via libera” alle processioni religiose arrivato dalla Conferenza Episcopale Siciliana.
La comunità guarda con interesse all’evolversi della situazione. Intanto le prese di posizioni aumentano: si inserisce anche la lista civica “Libertà Popolare”.
“Vietare – si legge nella nota – è più semplice di prendersi le proprie responsabilità, di regolamentare e di controllare che tutto si svolga in sicurezza (basterebbe l’obbligo di mascherina, visto che si è all’aperto)”.
Stando alla lista civica “il popolo di Scicli ha deciso, inondando in poche ore i social con decine e centinaia di commenti contrari a questa scelta, evidenziandone tutta la contraddittorietà rispetto al normale svolgimento di partite allo stadio, di concerti al chiuso, delle feste in discoteca e dello stesso lunedì di Pasquetta che vedrà assembramenti in tutte le località di mare”.
LP non ha dubbi che “la città vuole la festa del Gioia!”. “Dove è l’amministrazione comunale – riporta il documento – che dovrebbe incarnare questo sentimento popolare e il cui Capo, fino a qualche giorno fa, su Facebook, si prendeva meriti, anzitempo, circa la realizzazione dei festeggiamenti?”.
Alla giunta Giannone la lista civica rivolge un appello affinché intervenga e “convinca” il Vicariato di Scicli a “cambiare idea”. “Lasci almeno questo ricordo di sé agli sciclitani”, ha concluso Libertà Popolare.
