SCICLI – È trascorsa più di una settimana da quando il Vicariato di Scicli ha deciso di annullare le processioni della Settimana Santa e la Festa del Gioia. Da quel momento in città è scoppiata un’enorme polemica, alimentata, giorno dopo giorno, da coloro che chiedono un ritorno alla normalità anche per i festeggiamenti pasquali.
Esiste ancora qualche fievole possibilità che la città possa riabbracciare, dopo tre lunghi anni, il simulacro dell’Uomo Vivo?
Viene da domandarselo dopo l’annuncio arrivato da palazzo di città: domani pomeriggio, alle ore 17, il sindaco Enzo Giannone vedrà in Municipio i sacerdoti per “tornare a parlare – riporta una nota – delle feste esterne della Pasqua 2022, alla luce dell’evoluzione della situazione pandemica in città”.
Ci troviamo davanti a quello che sembra essere un incontro decisivo, il cui esito chiuderà definitivamente l’argomento oppure aprirà nuovi scenari. Staremo a vedere.
Intanto Giannone, sulla sua pagina social, ha espresso alcune personali considerazioni sulla decisione assunta dal clero sciclitano.
“Il Sindaco – scrive nel post – è assolutamente rispettoso del pronunciamento del Vicariato di Scicli, ma ribadisce quanto già detto ai parroci nell’incontro del 17 marzo, ovvero che, prima di assumere una decisione definitiva, era necessario attendere il nuovo decreto del Governo, che pone fine allo stato di emergenza da domani, e soprattutto l’andamento della curva epidemica, che ha visto diminuire negli ultimi dieci giorni di 253 il numero dei positivi”.
“In attesa anche del pronunciamento di Sua Eccellenza il Vescovo di Noto, che pare abbia convocato per domani mattina i parroci della diocesi, il Sindaco domani pomeriggio – si legge ancora – proporrà a tutti i sacerdoti di Scicli, nonché, attraverso loro, alle confraternite e alle comunità parrocchiali, di tornare a riflettere se, con la collaborazione di tutti i cittadini, si possa dar vita alle nostre cerimonie e processioni pasquali, magari in modalità più attente al rispetto delle norme di sicurezza, che possono essere concordate da tutti soggetti istituzionali preposti”.
Infine Giannone rivolgere un invito a tutti “di abbassare i toni di una polemica insensata che, anche strumentalmente, è montata in città e che certamente non porta serenità nella comunità, trattandosi peraltro – conclude Giannone – delle questioni profonde della fede e della devozione religiosa, se qualcuno lo avesse dimenticato”.