SCICLI – Ci ha meravigliati non poco apprendere dai canali social dell’interrogazione, presentata da una parte dell’opposizione consiliare, sulla richiesta di spiegazioni a proposito della rimozione della bandiera della Pace e dell’Arcigay, posizionate da oltre un anno sul balcone del Comune di Scicli, sotto le bandiere istituzionali.
Ci sorprende scoprire, altresì, che secondo i suddetti consiglieri le spiegazioni fornite sarebbero state poco esaurienti. Si è ragionato di leggi e cerimoniale (in particolare si è citato il cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri che regolamenta l’esposizione dei vessilli statali).
La nostra sorpresa giunge come un fulmine a ciel sereno, giacchè ci era sembrato che, alla fine della seduta del Consiglio comunale del 25 agosto scorso, l’atteggiamento di questi stessi consiglieri, che oggi lamentano pecche nella motivazione della rimozione, fosse apparso molto soddisfatto, anche e soprattutto in seguito all’intervento del consigliere Enzo Giannone, il quale aveva suggerito, parlando a nome della maggioranza, di allocare le bandiere in un altro balcone comunale.
Ricordiamo tutti l’applauso spontaneo partito proprio dai banchi dei consiglieri di minoranza, a cui si è aggiunto quello della maggioranza, della Presidente del Consiglio, della Giunta e del Sindaco, unico primo cittadino ad aver ricevuto in maniera ufficiale una delegazione dell’Arcigay.
Per questo, restiamo sorpresi del fatto che una parte dell’opposizione abbia assunto un atteggiamento diverso da quello espresso appena quattro giorni fa in aula, facendo anche riferimento ad un post di un personaggio locale che nessuno di noi ha condiviso né condivide. Anzi, prendiamo le distanze da alcuni passaggi del comunicato di questa persona.
Evitiamo le polemiche sterili e distanti dalla realtà dei fatti, evitiamo che la propaganda elettorale diventi il motivo principale di legittime prese di posizione su temi così importanti come la tutela dei diritti.
Noi, come consiglieri di maggioranza, non intendiamo proseguire oltre in questa polemica sterile e fine a se stessa, e ci teniamo a chiarire, una volta per tutte, che i diritti dei cittadini devono essere rispettati e che, come agenti vigilanti della comunità e rappresentanti eletti dagli sciclitani, ci impegneremo a rappresentare tutta la comunità, nessuno escluso.
A tal proposito, per evitare in futuro situazioni di questo tipo, ci faremo promotori della stesura di un Regolamento Comunale che possa ulteriormente dettagliare l’esposizione di vessilli non istituzionali presso gli edifici comunali.
Per questo motivo sarà nostro impegno far collocare le bandiere Arcobaleno e Arcigay in un altro edificio pubblico, ben visibili a tutti, così che giunga chiaro il messaggio che a Scicli esiste solo una parola d’ordine che è “Libertà” e che le bandiere dell’ Unione Europea, della Repubblica Italiana e della Regione Sicilia continuino a sventolare sul balcone istituzionale del Palazzo Comunale, così come stabilito dal regolamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
I Consiglieri Comunali di Maggioranza