SCICLI – Il centro sud è ancora mortificato dal randagismo che penalizza, in modo significativo, il nostro territorio, complici istituzioni spesso indifferenti al problema e cittadini senza scrupoli, che buttano, come fossero rifiuti, intere cucciolate e spesso anche cani e gatti adulti.
Come sottolinea Europa Verde – Sinistra Italiana, il maltrattamento è ancora una pratica raccapricciante che oltretutto mette in fuga i turisti sensibili. Cani, e a volte anche cavalli, a catena o rinchiusi in recinti e in box fatiscenti, raccontano la triste realtà della nostra terra, per non parlare dei gatti investiti che riempiono le strade, mostrando l’orrore di vite considerate “a perdere”.
Resi Iurato, capolista alla Camera per Europa Verde – Sinistra Italiana dichiara: “È quindi necessario che tutti i Comuni si dotino, come ha fatto il Comune di Scicli su mia proposta in Consiglio comunale, del Regolamento Tutela Animali e attivino la rispettiva Consulta, dove siedono Istituzioni, associazioni e cittadini, in modo da affrontare, in maniera congiunta, tutte le problematiche relative alla tutela degli animali”.
“Il regolamento – aggiunge Iurato – permette a chiunque di poter valutare e denunciare cittadini e istituzioni inadempienti verso la tutela e i diritti degli animali. Come diceva Gandhi, ‘La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali’. A mio parere, su questo fronte, abbiamo ancora tanta strada da fare, perché l’Italia sia considerata una grande nazione”.
Al fine di ampliare il discorso, anche oltre i confini regionali, si sottolinea che non è solo il randagismo a costituire il problema legato alla tutela degli animali, ma anche ciò che accade negli allevamenti intensivi, specie nel nord Italia.
Gli allevamenti intensivi sono infatti responsabili del 15% delle emissioni totali di gas serra di origine antropica: un’impronta idrica altissima, considerato che servono 15.500 litri di acqua per produrre un chilogrammo di carne bovina.
Inoltre, oltre la metà della produzione mondiale annua (2.5 miliardi di tonnellate) di cereali è destinata agli allevamenti. Cosa significa questo? Che per fare spazio alla coltivazione del mangime si abbattono foreste. L’industria alimentare sfrutta ad oggi circa il 40% dello spazio disponibile sulla Terra. Un esempio su tutti: la foresta Amazzonica, in cui l’88% del territorio disboscato è stato adibito a pascolo, tutti terreni, destinati poi a erosione e desertificazione.
“Occorre riconvertire il modello di vita, andare verso l’abolizione graduale degli allevamenti intensivi e l’abolizione degli allevamenti in gabbia”, prosegue Iurato.
“Riteniamo importante inoltre abolire la caccia, che non può più essere considerata uno sport, introdurre un codice penale dei delitti contro gli animali e sopratutto tutelare la biodiversità. Necessaria poi una norma di legge per far sì che gli animali domestici e selvatici – termina la candidata – non siano più considerati oggetti, ma esseri senzienti, nello spirito dell’articolo 9 della costituzione da poco modificato”.
Ufficio stampa Resi Iurato