SCICLI – Il 2022 è l’anno in cui ricorre il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. Anche Scicli renderà omaggio a colui che viene considerato uno dei maggiori intellettuali italiani del Novecento, dedicandogli vari momenti, con esposizioni, dibattiti, proiezioni e letture delle sue opere.
La Cgil e la Flc Cgil di Ragusa hanno, infatti, promosso, in collaborazione con Auser, movimento culturale “Vitaliano Brancati”, cooperativa sociale “Agire” e con il patrocinio del Comune di Scicli, una serie di iniziative culturali che prenderanno il via questo fine settimana.
Domenica a palazzo Spadaro verrà inaugurata la mostra dal titolo “La Rabbia”, con opere di Guglielmo Manenti, artista sciclitano, e a cura di Andrea Guastella. Il percorso artistico, ad ingresso libero e gratuito, sarà visitabile nei seguenti orari: dal 30 ottobre al 2 novembre, dalle ore 10 alle ore 20, e dal 3 novembre al 12 novembre (ultimo giorno di apertura al pubblico), dalle ore 10 alle ore 14 e dalle ore 15 alle ore 20.
Sono previsti anche dei momenti di dibattito, dal titolo “Pasolini a Scicli”, che arricchiranno l’esposizione artistica: si terranno entrambi nella sala Falcone – Borsellino, il primo, dopodomani, alle ore 17:30, mentre il secondo, sabato 12 novembre, alle ore 18.
Al convegno inaugurale, saranno presenti il segretario provinciale della Cgil, Giuseppe Scifo, e il professore Giuseppe Pitrolo che dialogheranno con Angelino Manenti e Pietro Sudano; questi ultimi due sono i testimoni della storica visita del 1959 a Chiafura da parte di un gruppo di intellettuali, tra cui proprio Pasolini. Manenti e Sudano parleranno di quell’incontro, ma anche della Scicli di allora con storie interessanti e aneddoti.
L’altro appuntamento coinvolgerà, invece, gli studenti dell’I.I.S. “Quintino Cataudella”. Sabato 12 novembre, alle ore 9:30, sarà proiettato il film “Comizi D’Amore”.
“Pasolini è sicuramente l’intellettuale che nel secolo scorso ha prodotto opere di letteratura, poesie e cinematografiche per rappresentare e analizzare – commenta Scifo – le contraddizioni di una società e di un sistema economico e politico, sempre più orientati al decadimento morale e culturale”.
“Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, rimane oggi un punto di riferimento assolutamente attuale in una contemporaneità – aggiunge il sindacalista- segnata da profondi sconvolgimenti, previsti e analizzati dallo stesso con largo anticipo”.
“Nel 1959 Pasolini arrivò a Scicli insieme a un gruppo di intellettuali. Tale spedizione, voluta da Giancarlo Pajetta, dirigente del PCI, aveva il compito di far luce e far conoscere all’Italia la realtà degli aggrottati di Chiafura e della situazione in cui verteva tutto il Meridione. Come era possibile che Italia ci fossero ancora persone che vivevano nelle grotte? In quel viaggio – conclude Scifo – Pasolini non era da solo: infatti con lui c’erano Carlo Levi, autore di ‘Cristo si è fermato a Eboli’, grande conoscitore del sud, nonché il pittore Guttuso, ma anche altri giornalisti”.
Ed è proprio a quella visita di 63 anni fa che l’artista Guglielmo Manenti dedica la prima parte della mostra, immaginando, in maniera visionaria, i percorsi, tra l’oscurità delle grotte vissute da famiglie numerose, e il contatto con civiltà che sembravano arrivare direttamente da un’era preistorica e che pure non disdegnavano il sogno della modernità.