SCICLI – La locale Cna interviene sui fondi ex Insicem destinati al Comune di Scicli. La confederazione nazionale dell’artigianato chiede di fare chiarezza. In una nota spiega i fatti.
“Con determinazione n. 25 del 20 aprile 2021, il Comune – si legge – approva il bando per l’erogazione di sostegni economici alle imprese, a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19, in attuazione del piano di utilizzo dei fondi ex Insicem“.
“Nella riunione del 22 febbraio202, i sottoscrittori dell’accordo di programma, per l’impiego delle suddette somme, avevano concordato – prosegue la Cna – di destinare le risorse economiche, previste dall’azione strategica 5.1 ‘fondo di rotazione per la capitalizzazione’, a favore della misura 5.3 ‘fondo interventi in conto interessi’, in quanto è stato appurato in molti Comuni il mancato interesse per la misura 5.1“.
“L’intervento di sostegno economico – illustra il documento – consiste in un contributo in conto interessi, fino a un massimo di 5.000 euro, sui mutui contratti nell’anno 2020-2021 e sui quelli in essere nell’anno 2020-2021”.
Francesco Occhipinti, vice presidente della confederazione nazionale dell’artigianato Ragusa, e Franco Spadaro, responsabile organizzativo della Cna Scicli, spiegano che “al bando partecipano 29 imprese sciclitane e 28 istanze sono ammesse a contributo, per un totale da erogare pari a 72.933,87 euro“.
“L’elenco delle ditte idonee a ricevere le risorse economiche viene pubblicato il 9 novembre 2021. Considerato che le somme a disposizione del Comune di Scicli ammontano a 169.354,56 euro, l’amministrazione comunale emana un nuovo bando per l’assegnazione dei fondi residui. Vengono presentate – aggiungono Occhipinti e Spadaro – ulteriori 7 istanze, di cui 6 ammesse a contributo, per un totale da erogare pari a 15.806,58 euro“.
“Ad oggi quindi – continuano i due esponenti della Cna – 34 imprese, con sede nel territorio comunale, dovrebbero ricevere contributi che vanno da 850 a 5.000 euro (per un totale di 88.744,45 euro) e in un momento storico in cui le aziende sono state alle prese con due anni di pandemia e con la crisi attuale (che ha portato un aumento fuori misura dei costi energetici che incidono anche sul costo delle materie prime), tali risorse economiche rappresenterebbero una bella boccata di ossigeno“.
“L’aspetto particolare è che i fondi relativi al secondo bando sono stati già versati nelle casse comunali, mentre quelli relativi al primo bando sono fermi tra le pastoie burocratiche della pubblica amministrazione. Chiediamo – concludono Occhipinti e Spadaro – uno sforzo da parte del Libero consorzio comunale di Ragusa per sbloccare tali somme. Le imprese avrebbero dovuto riceverle già da un anno. Sarebbe un segnale di attenzione reale nei confronti delle attività produttive”.