SCICLI – Abitare un territorio è viverlo. Viverlo con gli strumenti legislativi offerti al cittadino. Uno di questi è la democrazia partecipata che si può concretizzare applicando lo Statuto comunale, frutto di coinvolgimento e di partecipazione di una comunità.
A parlare di Statuto comunale e di identità di un territorio il giudice della Corte Costituzionale, Angelo Buscema, oggi nel corso del convegno, organizzato dal Comune di Scicli e dal consiglio dell’Ordine degli avvocati di Ragusa sul tema “L’autonomia statutaria degli enti locali: tutela costituzionale e promozione dell’identità di un territorio”.
Relatori, oltre al giudice Buscema anche l’avvocato Salvatore Mezzasalma del Libero Consorzio comunale di Ragusa e la segretaria dell’Ente, Nadia Gruttadauria.
Nella “sua” Scicli, città che ha dato i natali ai suoi genitori, Buscema non si è risparmiato nel presentare il tema e nel confrontarsi con il pubblico formato per buona parte da giovani avvocati.
“È fondamentale offrire alle comunità l’opportunità di potersi inserire nelle scelte amministrative – ha detto Buscema – ecco perchè lo Statuto rappresenta ciò che ogni comunità deve conoscere, ampliandolo e adattandolo alle esigenze di essa e nel pieno coinvolgimento di essa”.
“Il territorio è fortemente legato alla sua identità e la forza sta proprio nell’attaccamento ad esso, attraverso la sua cultura, le sue tradizioni, la sua storia per viverlo, migliorarlo e per realizzare il benessere della comunità”, ha proseguito il giudice.
In chiusura l’invito alle comunità a volersi stringere attorno a chi amministra “per far tesoro delle poche risorse disponibili, destinandole al meglio per obiettivi chiari e realizzabili”, in un momento in cui le speranze per le generazioni attuali e future non possono e non debbono morire.
Pinella Drago