Scicli: la “Stanza del riuso solidale” (quasi) un anno dopo

Spazio creato e gestito dalla Casa delle Donne. La presidente dell’associazione, Melania Carrubba, snocciola i numeri degli abiti raccolti e donati, durante l’iniziativa di novembre delle “Domeniche del dono”

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SCICLI – In cinque anni la “Casa delle Donne” di Scicli è riuscita ritagliarsi un importante ruolo sociale in città. Lasso di tempo durante cui l’associazione ha promosso innumerevoli attività (tante da perderne il conto) contro la violenza e a favore dell’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità.

Oggi il gruppo può considerarsi un vero e proprio punto di riferimento nella comunità locale, verso cui dimostra particolare vicinanza, attraverso iniziative all’insegna della solidarietà.

Tra queste (una delle più recenti) spicca la “Stanza del riuso Solidale”, nata lo scorso gennaio e ospitata nella sede di via Malpighi. A quasi un anno dalla creazione dello spazio, la presidente della CdD, Melania Carrubba, ne ricorda l’importanza e la possibilità offerta a cittadini famiglie in difficoltà di ricevere gratuitamente il necessario per vivere dignitosamente.

La Stanza, gestita da volontarie e senza scopro di lucro – spiega Carrubba –, permette alle persone di donare o ricevere indumenti, giochi per bambini e piccola oggettistica.

Attraverso i canali social – aggiunge la presidente – abbiamo sviluppato una community, un luogo dove la domanda incontra l’offerta, offrendo una bacheca per coordinare lo scambio di indumenti, arredi ed elettrodomestici.

Alla “Stanza del riuso solidale” la Casa delle Donne ha integrato un’altro progetto. Il mese scorso sono state organizzate le “Domeniche del dono“. “Per tutto novembre – prosegue Carrubba – ci siamo impegnate a promuovere delle giornate tematiche dedicate alla donazione di specifici capi di abbigliamento”.

In occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, abbiamo, inoltre, promosso l’economia circolare e fatto conoscere la Stanza del riuso, quantificando la nostra ‘impronta tessile’, ovvero la quantità – spiega colei che presiede la CdD – di materiale di scarto che siamo riuscite a recuperare, evitando così che venisse di dispersa nel pianeta!”.

Nella foto Melania Carrubba

Durante le giornate di raccolta sono stati pesati tutti gli abiti, sia in entrata che in uscita. Carrubba snocciola i numeri: “Dal 19 al 27 novembre abbiamo ricevuto un totale di 227,9 kg di tessili. Nello stesso periodo sono stati consegnati in donazione 239,75 kg di capi di abbigliamento, producendo solo 8,9 kg di rifiuto tessile”.

E sempre in un’ottica di abbigliamento sostenibile, la Casa delle Donne ha avviato la terza edizione del corso di taglio e cucito.

Un’importante iniziativa per promuovere l’uso consapevole dei tessuti. Insegniamo a numerose donne a utilizzare gli strumenti del mestiere, ad autoprodurre abiti, anche con tessili di recupero, e a ripararli. È anche una preziosa occasione per tutte coloro che sono in cerca di un’occupazione”, conclude Carrubba.

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