SCICLI – Il ricordo dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo è sempre vivo. Oggi ricorre il 29esimo anniversario dalla loro uccisione, per mano di un gruppo appartenente alla ‘ndrangheta reggina, avvenuta la sera del 18 gennaio del 1994 lungo l’autostrada A3, all’altezza dello svincolo per Scilla.
Stamattina a Donnalucata si è svolta la cerimonia commemorativa. Dinnanzi al monumento dedicato agli appuntati, entrambi medaglia d’oro al valor militare, sono state deposte due corone d’alloro, benedette dal diacono Pino Santangelo.
Alla commemorazione erano presenti i familiari dell’appuntato Garofalo, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Carmine Rosciano, i vertici territoriali della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri. E ancora la Polizia Municipale di Scicli, l’amministrazione Marino, alcuni Consiglieri comunali, le associazioni combattentistiche e una delegazione di alunni dell’istituto comprensivo “Elio Vittorini” di Donnalucata.
Dopo il raccoglimento nella piazzetta di via Pirandello, intitolata all’appuntato donnalucatese, i partecipanti si sono spostati nella vicina chiesa di Santa Caterina da Siena per un momento di preghiera.
“Questo anniversario – ha detto il Sindaco nel suo discorso – cade in un momento in cui lo Stato ha segnato un nuovo e grande colpo alla Mafia, grazie all’abnegazione delle nostre forze dell’ordine e dei magistrati”.
“Sono onorato di poter rappresentare la città in questa commemorazione, così sentita e partecipata dalla nostra comunità. Servire le istituzioni e rappresentare lo Stato è un onore e una responsabilità senza eguali. Farlo, indossando un’uniforme, lo è ancora di più. Per questo, come amministratori e cittadini, è nostro dovere – prosegue Marino – ricordare e preservare la memoria di chi, servendo lo Stato, ha perso la vita”.
“Rendiamo omaggio a coloro che sono caduti nell’adempimento del proprio dovere. In questo senso – conclude il primo cittadino -, la decisione dell’Arma di intitolare la stazione dei Carabinieri di Donnalucata all’appuntato Vincenzo Garofalo è la dimostrazione del suo imperituro ricordo tra noi”.